Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 06.37

Le minoranze chiedono le dimissioni della Giunta Provinciale

| Scritto da Redazione
Le minoranze chiedono le dimissioni della Giunta Provinciale

Secondo rinvio del Consiglio Provinciale. Comunicato congiunto dei gruppi di minoranza invoca dimissioni della Giunta.
La crisi di identità della Provincia, a fronte della forte istanza di cambiamento che viene dal Paese, così come la sua prossima e più che probabile cancellazione, sono davanti agli occhi della gente.

Mentre sul versante nazionale si consuma una vicenda che non dipende certamente solo dalle volontà cremonesi, è venuta da tempo in superficie ed ora si sta scoprendo in tutta la sua drammaticità la questione locale della maggioranza in Provincia, dilaniata al suo interno ed incapace di garantire la dovuta e necessaria presenza in Consiglio.

Nell' assemblea elettiva della Provincia è stata più volte documentata la mancanza di diversi consiglieri del gruppo Pdl che, in tal modo, mette la maggioranza nelle condizioni di non poter decidere, per la constatata mancanza del numero legale.

La vicenda è stata più volte ripresa pubblicamente, anche con gesti clamorosi quali lo sporadico anche se emblematico abbandono della sala consiliare da parte delle opposizioni oppure, ancora, ed in molte più riprese, a fronte dei troppi banchi vuoti nella maggioranza, la benevolenza ed il senso isituzionale con cui le minoranze hanno garantito la validità all'assemblea, anche su punti chiave e di grande valenza politica, evitando, in tal modo, la completa paralisi amministrativa dell'ente.

I gruppi di minoranza Pd, Lista Torchio, Prc, Cremona al Centro unitamente a Massimo Araldi ed a Clarita Milesi, di fronte alla reiterata mancanza del numero legale ed al secondo successivo rinvio dell'unica seduta consiliare mensile, dapprima convocata il 25 giugno, indi aggiornata al 27 e, successivamente, rinviata a data da destinarsi, esprimono la più profonda indignazione e chiedono al presidente ed alla giunta provinciale di valutare, realisticamente, l'ipotesi di dimissioni.

Nessun gruppo consiliare, pur percorso al suo interno da pesanti lacerazioni, come sta avvenendo da tempo nel Pdl,  può tenere in ostaggio le Istituzioni con una logica d'altri tempi che assegna priorità alle liti interne di partito, rispetto alle esigenze di governo del territorio.

I gruppi di minoranza, per senso di forte responsabilità istituzionale, pur potendolo fare in molte occasioni, non hanno sparato sul pianista.

Ora sono costretti a richiamare pubblicamente l'attenzione su una situazione di occupazione delle Istituzioni in un momento particolarmente delicato per la sopravvivenza stessa dell'ente per l'aggravarsi della faida interna al gruppo consiliare del pdl dove si sono già alternati, nell'arco di pochi mesi, ben 3 capigruppo.

L'arroganza del potere favorita dalle scelte, a dir poco, personali del Presidente, stanno da tempo mettendo in difficoltà gli stessi alleati della Lega in  forte divergenza sulla privatizzazione del servizio idrico e ancora sul piano cave.

Giunta e maggioranza smettano di giocare al rinvio dei problemi del territorio oppure rassegnino le dimissioni per aprire celermente la fase del commissariamento del'Ente, ipotesi che si sta avvicinando a grandi passi per evitare la completa paralisi istituzionale.

Per i gruppi di minoranza:

Andrea Virgilio, Giuseppe Torchio ,Giampaolo Dusi, Clarita Milesi , Giovanni Biondi, Massimo Araldi

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