Domenica, 05 maggio 2024 - ore 16.46

Le persone con disabilità e i loro caregiver chiedono rispetto | Alcune mamme

L’essere caregiver come prestatore di cure significa lavorare a tempo pieno e comporta dispendio di energie, rinunce a una vita personale

| Scritto da Redazione
Le persone con disabilità e i loro caregiver chiedono rispetto | Alcune mamme

Le persone con disabilità e i loro caregiver chiedono rispetto

Le sottoscritte  Anna, Giovanna, Fulvia, Enrica e Cristina che da anni combattono perché siano riconosciuti i diritti delle persone con disabilità, dopo aver appreso la notizia degli ennesimi tagli su fondi destinati alla  disabilità, sulla poca chiarezza in merito a come si intenderebbe ricompattare il fondo unico, sul ritardo dell’attuazione dei decreti applicativi della legge delega, sull’atteso riconoscimento del lavoro dei caregiver, hanno deciso di inviare un appello al Presidente della Repubblica, da sempre molto sensibile nei riguardi di queste tematiche.

 Da anni lottiamo con una società poco attenta alle necessità di chi ha una disabilità. I principi racchiusi nelle norme si scontrano con l’indifferenza di chi pensa che la disabilità non sia un suo problema e non solo non rende più agevole la quotidianità di chi ha disabilità, ma anzi spesso la ostacola, senza riflettere che la disabilità non è solo quella gravissima o quella con cui si nasce, ma una condizione in cui tutti ci si può trovare nel corso della vita.

 L’essere caregiver come prestatore di cure significa lavorare a tempo pieno e comporta dispendio di energie, rinunce a una vita personale e neppure un riconoscimento a livello pensionistico e tutele nel mondo lavorativo.

 Una disabilità conduce a sostenere un aggravio di spese significativo, soprattutto per chi necessita di assistenza h24 e una famiglia in cui si trova un componente con disabilità è statisticamente più povera, a parità di entrate, di quella in cui non ce ne sono.

 I contributi alle spese sono esigui e legati a parametri vincolanti, che spesso non permettono neppure di essere concessi a chi ha disabilità ad alta intensità di sostegno.

 Le persone con disabilità dovrebbero essere considerate non malate, bisognose di cure, speciali, ma semplicemente persone ed avere gli stessi diritti di tutti. Non solo all’istruzione, all’assistenza, al lavoro, che sono tutte cose basilari, ma anche il diritto a non doversi “accontentare” a vedere limitate le possibilità di svago come andare al cinema, ai concerti, a viaggiare, perché nel 2023 ancora non c’è piena accessibilità e chi ha disabilità non può muoversi per le città con le stesse opportunità di chi non ce l’ha.

 Si vive ogni giorno con il pensiero di come sarà il domani, di quando i familiari invecchieranno e non potranno più farsi carico dell’assistenza in un ambiente familiare e pieno d’amore.

 Chi si prenderà cura dei nostri figli?

 Si finirà istituzionalizzati dopo una vita in cui non ci si è lasciati fermare dai limiti, ma si è lottato per affermare le diverse potenzialità, si è lavorato comunque e pagato le tasse come tutti pur non avendo le stesse opportunità?

 Non ci appartiene il ruolo delle spettatrici, che si lamentano di come vanno le cose, ma ci battiamo da anni per giungere a un cambiamento, a dare voce a chi non ce l’ha, a costruire il mondo che vorremmo.

 Siamo tutte da tempo impegnate nel sociale:

  • Anna Curtarelli Bovi, presidente ANGSA Lombardia ETS-APS,
  • Giovanna Barra presidente Associazione Diversabilità, membro del Comitato SoresinaSolidale e del gruppo Cremautismo di Crema,
  • Fulvia Vacchi socia di ANGSA Lombardia, componente del gruppo Cremautismo di Crema e dell’ Associazione Bees ConCuore,
  • Enrica Cella socia di ANGSA Lombardia ETS-APS e componente del gruppo Cremautismo di Crema,
  • Cristina Piacentini referente del Comitato Crema Zero Barriere e consigliera provinciale di A.N.M.I.C. Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili di Cremona,

e siamo convinte che solo se ci si impegna insieme, se ognuna farà la sua parte, poca o tanta che sia, si riuscirà a smuovere qualcosa.

 Le persone con disabilità e i loro caregiver chiedono rispetto, vogliono esistere senza doversi scontrare con società poco inclusive e luoghi poco accessibili, vogliono essere protagoniste della loro vita e poter usufruire della stessa dignità economica di chi non ha disabilità.

 Ringraziamo per l’ascolto e per la diffusione che vorrete dare alla nostra iniziativa, al fine di sensibilizzare al tema più gente possibile, perché solo conoscendo i problemi si può cercare il modo migliore per risolverli.

 Anna Curtarelli Bovi

Giovanna Barra

Fulvia Vacchi

Enrica Cella

Cristina Piacentini

  email: cristina2308@.libero.it



 

 

 

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