Sabato, 27 aprile 2024 - ore 02.02

LE PICCOLE LIBERTA' – NUOVO LIBRO DI LORENZA GENTILE

LE PICCOLE LIBERTA' – Nonostante non approvino il gioco d'azzardo, i miei hanno puntato tutto su di me

| Scritto da Redazione
LE PICCOLE LIBERTA' – NUOVO LIBRO DI LORENZA GENTILE

 

Un romanzo di narrativa scritto con leggerezza e con tratti piacevoli e dilettevoli.

La scrittrice è originale anche nella scelta dei nomi dei protagonisti, Oliva, unico tratto di stravaganza che si erano permessi i suoi genitori: “ … si erano inginocchiati di fronte alla statua di Sant'Oliva, nella chiesa a lei dedicata, e avevano pregato a lungo; nove mesi dopo ero arrivata io. Ero un miracolo, non si poteva che rendere grazie”.

Ma troviamo anche la dottoressa Manubrio, il fidanzato Bernardo.

Scritto in prima persona da Oliva, al presente, la stessa ci narra la storia della sua famiglia: lei figlia unica dopo che i genitori hanno perso il suo fratellino.

Voleva fare l'attrice, ma ai genitori sarebbe spiaciuto, allora eccola a studiare giurisprudenza come il padre, ma senza riuscirci. Così si ritrova a ideare come vendere barrette energetiche, fidanzata con Bernardo, avvocato, prossima al matrimonio.

Spesso usa, per descrivere, una lunga sequela, vediamo ad esempio la descrizione della zia che, dopo sedici anni di silenzio, riappare nella sua vita: “ Era contro le posate d'argento, lo spreco, le prigioni, i videogiochi, il galateo, gli inglesismi, il matrimonio”.

Questa zia alquanto originale è scomparsa dalla vita della loro famiglia da anni, ma ecco che manda a Oliva un biglietto, dandole appuntamento a Parigi davanti a una libreria.

La libreria è la Shakespeare and company dove, per davvero, la scrittrice ha vissuto e lavorato nel 2011. Ha preso da lì l'ispirazione per questo libro ambientandolo nello stesso anno. Mischiando realtà e finzione.

Oliva, imbrigliata da un confine invisibile che la sua famiglia le ha costruito intorno, decide di partire per rivedere la zia adorata e alquanto originale, così libera e diversa dai suoi genitori.

Oliva che ci sta particolarmente simpatica perché semplice e normale come tutti noi, con la biancheria ingrigita dai tanti lavaggi e le diete che mai riesce a seguire. Che adora fare dolci e che ha come sogno nel cassetto quello di recitare. E quando si dedica alla pasticceria, per lei è questo: “Il mondo si ferma, il tempo cambia forma, si dilata, si raggomitola. L'impasto è un manto di velluto in cui mi lascio avvolgere”.

Arriva a Parigi e, visto che la zia per un contrattempo non riesce a raggiungerla, Oliva si aggrega a dei ragazzi che vivono e lavorano nella libreria. Le mostrano uno stile di vita così diverso dal suo, bohemienne, senza formalità o obblighi.

Oliva, che ha passato la sua vita cercando di uniformarsi ai desideri e alle aspettative degli altri, scopre che c'è molto più nella vita.

Ammetto che mi faceva un poco innervosire la zia che, ogni giorno, s'inventava un contrattempo per non incontrarla, sfuggendole per pochi istanti.

La scrittrice seguita a farci vedere questa fantomatica zia che è lì lì per apparire, ma mai diventa tangibile la sua figura che gira un angolo; che un attimo prima era lì e ora non c'è più.

Continuando a leggere e, giungendo al finale, infine l'ho perdonata e compresa.

Oliva, rimandando in base ai capricci della zia ogni giorno il ritorno in Italia, scopre un mondo nuovo, con tanti e diversi, quanto eclettici personaggi.

Come Jhon, il barbone che si tiene accanto una valigia; quando la aprirà si scoprirà che il suo tesoro sono i libri. E Victor che le fa da accompagnatore per tutta Parigi. Le altre ragazze che vivono nella libreria, come Julia che è rimasta incinta e già pensa al suo bambino che si chiamerà Noa.

I capitoli sono suddivisi dai giorni della settimana scritti, ovviamente, in francese. Le descrizioni di Parigi sono ben inserite nel contesto, mostrandoci la città nei suoi lati più comuni e meno turistici.

La città è viva e si muove assieme ai protagonisti: “Il nostro tempo si inserisce negli interstizi del tempo degli altri. Siamo clandestini, eppure sentiamo che la città ci appartiene”.

Un libro che ci insegna a prenderci il nostro tempo e a realizzare i nostri sogni, al di là dei desideri altrui: “L'unica vera responsabilità che abbiamo è essere felici”.

© Miriam Ballerini

 

fonte: https://oubliettemagazine.com/2022/10/13/le-piccole-liberta-di-lorenza-gentile-i-genitori-non-approvano-il-gioco-dazzardo/

 

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