Signor direttore, guardando alla nostra realtà cremonese, è impossibile non essere colpiti dalle polemiche che prendono corpo nel Partito democratico e che vedono queste colonne come teatro per il loro manifestarsi (...).Sono colpito dai toni coi quali le polemiche si manifestano. Appartengo ad una generazione di politici che non ha disdegnato di cimentarsi nelle polemiche, talvolta anche aspre, per difendere la diversità delle posizioni politiche. Ma ne faceva oggetto, motivo di appassionati dibattiti all’interno delle sedi proprie del partito (organi dirigenti, sezioni), usando l’ospitalità concessa dalla stampa per condurre il confronto, la polemica nei confronti degli avversari politici. Altri tempi. Oggi tale pratica è semplicemente rovesciata. Nelle polemiche odierne io rinvengo anche una dose di doppiezza, che non so fino a che punto aiuti lettori a comprendere la vera essenza del dibattito (con le eventuali dietrologie). Ti capita di vedere che uno mena vigorosi fendenti polemici al suo «interlocutore», concludendo però con la proclamazione di una «immutata stima» nei suoi confronti. Al che l’altro risponde con altri non meno vigorosi fendenti, conditi naturalmente da altrettanto «immutata stima». Sollecitando, in questo modo, la curiosità di chi legge relativamente al livello di stima reciproca esistente prima che prendesse corpo la polemica. Al di là delle facezie che si possono esprimere attorno a tali comportamenti, si pensa veramente che i cittadini, lettori/elettori possano ricavarne una impressione positiva? Personalmente ritengo di no. Anzi, penso che, con tale modo di far politica, si determinino sconcerto, disaffezione. Sentimenti che possono risultare dannosi per il cammino della coalizione di centrosinistra al Comune. Non mi dispiacerebbe, dunque, come elettore/sostenitore di tale coalizione, che almeno sullo sfondo delle polemiche fosse sempre presente l’esigenza di garantire ad essa stabilità. Ciò non vuol dire avere atteggiamenti pregiudizialmente acritici rispetto all’operato della giunta Galimberti, ma comprendere le critiche in un quadro costruttivo, tale da assicurarle un futuro meno difficoltoso ed avendo sempre presente il mandato che l’elettorato ha conferito al centrosinistra perché governi questa nostra città.
Evelino Abeni (Cremona)
