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«Il governo taglia gli strumenti contro la crisi» Il 14 dicembre sindacati in piazza

| Scritto da Redazione
«Il governo taglia gli strumenti contro la crisi» Il 14 dicembre sindacati in piazza

Nella bozza del decreto limite alla cig in deroga a 12 mesi nel 2015-16. Limite di 8 mesi nel 2014. Ministero: presto convocate le parti sociali. La Cgil: "Non c'è ripresa, incomprensibile tagliare gli strumenti contro la crisi". Il 14 dicembre in piazza

Cgil: il governo taglia gli strumenti contro la crisi - Foto fazen (da Flickr) (immagini di Foto fazen (da Flickr))

“Non c'è alcun segnale che indichi una ripresa dell'occupazione nei prossimi mesi, appare quindi incomprensibile la scelta di tagliare proprio ora tutti gli strumenti di contrasto alla crisi”. Così il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commenta le notizie relative alla bozza del decreto sulla cig in deroga e sulle misure legate al lavoro nella legge di Stabilità.

Nel 2014 la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa per un massimo di 8 mesi. E' quanto si legge nella bozza del decreto governativo, riportata oggi dall'Agi. Nel 2015-16 il limite massimo sarà di 12 mesi nell'arco del biennio, spiega l'agenzia, e non più di 6 mesi nel singolo anno. Questo per le aziende non soggette alla disciplina in materia di cig e alla disciplina dei fondi di solidarietà. Per le altre, il tetto nel 2014 è di 8 mesi, per il 2015-16 di 5 mesi nell'arco dell'anno e di 11 mesi nel biennio.

Poi è arrivata la nota dello ministero del Lavoro, che specifica come l'iter del decreto sia solo al "primo passo", e comunque è prevista "anche la consultazione delle parti sociali, che saranno convocate a breve". Così il comunicato: "Si precisa che lo stesso (lo schema di decreto, ndr) è stato trasmesso alla Conferenza Stato Regioni, primo passo della procedura prevista dall’art. 4 del decreto legge 54/2013. Tale procedura prevede anche la consultazione delle Parti Sociali, che saranno convocate a breve, e i pareri delle commissioni parlamentari competenti. Solo al termine di tale iter, il decreto verrà perfezionato, anche sulla base delle osservazioni formulate nel corso di quest'ultimo".

In ordine, spiega Serena Sorrentino, “si taglia il fondo ai contratti di solidarietà' di tipo 'b', quelli previsti dalla legge 236/93, e non si finanzia per nulla la misura prevista dalla legge 102/09 che consente l'integrazione dal 60% all'80% dei contratti di solidarietà (previsti dalla legge 863/94) che hanno consentito di evitare licenziamenti e ricorso alla cassa in deroga. In più - aggiunge - si taglia la piccola mobilità togliendo quegli incentivi utili alla assunzione agevolata per le imprese dei lavoratori licenziati individualmente e collocati in mobilità”.

Quanto agli ammortizzatori in deroga, Sorrentino sostiene: “Si fa una doppia operazione: non ci sono le risorse per coprire il 2013 e non sono abbastanza per il 2014, mentre si presenta una bozza di decreto con il quale si tagliano le mensilità di copertura per il 2014, 2015 e 2016. Abbiamo detto da sempre come Cgil che la deroga andava superata e introdotta una riforma per gli ammortizzatori che li rendesse universali, che coprisse tutti i lavoratori, anche precari, e di tutte le imprese con il modello assicurativo degli ammortizzatori ordinari. Un'operazione quindi senza pesi eccessivi per la fiscalità generale, utilizzando le risorse che ci sono, concetto che ribadiamo, per serie politiche attive per l'inserimento e la ricollocazione dei lavoratori”.

Alla luce di queste misure, la dirigente della Cgil domanda al governo: “In assenza di misure alternative, togliendo tutti gli strumenti di contrasto alla crisi, come sarà possibile tutelare l'occupazione e combattere i licenziamenti? Le organizzazioni sindacali presenteranno a ore le osservazioni al decreto sulla deroga ma sarebbe opportuno utilizzare già le prossime per aprire un tavolo tecnico sugli ammortizzatori che risolva per sempre il tema della deroga e del sostegno ai lavoratori che oggi non hanno neanche quella”.

Infine, ancora sul merito del decreto sulla deroga, la Confederazione ribadisce “la contrarietà ad un taglio così pesante sulla mobilità in deroga e sulla cassa in deroga, inoltre ci sono delle cose bizzarre come il massimale dei dodici mesi nel biennio mobile con il vincolo di massimo 8 mesi nel 2014 e 6 nel 2015 e 2016. Sarà una lotteria e un incentivo a fare domanda appena emanato il decreto per ottenere il massimo di copertura, dall'altro una spinta ai licenziamenti visto che le coperture non coprono il tempo di una crisi o di una ristrutturazione".

"Se ci sono sprechi o abusi, questi vanno combattuti: non tagliando alla cieca ma introducendo maggiore controllo sugli accordi e più selettività. Così invece gli unici a pagare le spese di una politica economica sbagliata, e della mancanza di coraggio nel fare una riforma universale ed inclusiva degli ammortizzatori, saranno imprese e lavoratori lasciati senza strumenti per combattere la crisi. Anche per questo - conclude Sorrentino - il prossimo 14 dicembre saremo in piazza per chiedere un'altra politica economica”.

Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2013/11/28/107019/il-governo-taglia-gli-strumenti-contro-la-crisi

2013-11-29

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