Lombardia Disabilità Presentato progetto di legge regionale bipartisan
Presentato progetto di legge regionale bipartisan per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità
Sottoscritto da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e redatto in collaborazione con la LEDHA
Stanziamento iniziale di 2 milioni e 750 mila euro per il triennio 2022-2024
Milano, 17 maggio 2022 – Una proposta di legge regionale “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”, con l’obiettivo di mettere a disposizione tutte le risorse presenti nel sistema di welfare al servizio dei progetti e dei desideri delle persone con disabilità. Avviando così un processo di evoluzione e di riforma del modello attuale di welfare sociale per la disabilità che invece si basa ancora sull’offerta di servizi e prestazioni. Con la novità dell’attivazione dei Centri per la vita indipendente, ovvero strutture sociali e professionali di supporto ai percorsi di progettazione personale e alla loro implementazione. Un “luogo di progettazione tranquillo” a cui le persone con disabilità potranno rivolgersi nel momento in cui emergono quelle necessità di cambiamento esistenziale che richiedono la definizione o ridefinizione del proprio “progetto individuale di vita indipendente”.
E’ il progetto di legge bipartisan sottoscritto da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia presentato oggi Palazzo Pirelli: sono intervenuti il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi, il Vice Presidente Carlo Borghetti, il Consigliere segretario Dario Violi, l’Assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità Alessandra Locatelli e il Presidente della Lega per i diritti delle persone con disabilità LEDHA Alessandro Manfredi.
Il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi ha ricordato come la predisposizione del provvedimento sia frutto di un lungo e articolato confronto con le parti sociali e come la sua formulazione finale sia unanimemente condivisa. Il Presidente del Consiglio ha quindi evidenziato come sia già stata definita anche una dotazione finanziaria specifica iniziale che ammonta a 750mila euro per l’anno 2022 e a un milione di euro per ciascuno dei due anni successivi, facendo presente che tale stanziamento sarà poi ulteriormente integrato sulla base anche delle necessità che emergeranno man mano nell’attuazione concreta della legge.
Come ha sottolineato il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, questo progetto di legge rappresenta e vuole essere innanzitutto una sfida culturale perché mette al centro la persona non come semplice soggetto che riceve un servizio sanitario o assistenziale, ma come soggetto che vuole essere e diventa protagonista attivo della vita e dell’attività sociale, aiutato e messo nelle condizioni di poterlo fare in modo autonomo.
Piena condivisione anche da parte del Consigliere Segretario Dario Violi che ha auspicato una rapida approvazione del provvedimento, consapevole della necessità di dare risposte tempestive e puntuali al mondo della disabilità che ha sensibilmente contribuito alla predisposizione di questo progetto di legge.
L’Assessore Locatelli ha infine a sua volta garantito pieno appoggio e massimo sostegno.
“Siamo molto soddisfatti per questo importante risultato e per il fatto che la proposta di legge è stata sottoscritta in maniera bipartisan da tutti i componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Lombardia -ha detto Alessandro Manfredi, presidente LEDHA-. Durante gli ultimi due anni abbiamo dialogato intensamente con il Consiglio regionale e quello che presentiamo oggi è il risultato di questo lungo lavoro. Un testo che anticipa in Lombardia quello che sarà poi implementato a livello nazionale con la Legge delega sulla disabilità”.
Obiettivo della legge è mettere tutte le risorse economiche presenti nel sistema di welfare al servizio dei progetti e dei desideri delle persone con disabilità, per concretizzare il diritto fondamentale alla vita indipendente di tutte le persone con disabilità, senza alcuna distinzione connessa alla tipologia di compromissione o all’intensità del bisogno di sostegno. Un diritto che si concretizza nei tre obiettivi principali del provvedimento: la possibilità di scegliere il proprio luogo di residenza e decidere con chi vivere; avere accesso ai servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi di sostegno necessari a evitare il rischio di isolamento; la fruizione dei servizi e delle strutture sociali, adattandoli ai bisogni delle persone con disabilità.
Pietra angolare del processo di riforma è il “progetto di vita indipendente” che deve essere redatto sulla base delle preferenze e degli obiettivi della persona con disabilità, delle sue condizioni di vita e dei suoi bisogni.
Oggi si scrive un progetto individuale dopo che si è maturato l’accesso a una o più risorse pubbliche: che si tratti dell’inserimento in un Centro diurno o di un progetto abitativo sostenuto dalla legge 112/2016 (conosciuta come “Dopo di noi”), la redazione del progetto serve, di solito, a descrivere come saranno utilizzate le risorse assegnate. Questo progetto di legge invece punta a creare le condizioni affinché la redazione del progetto individuale avvenga prima di definire nello specifico quali siano le risorse a disposizione della persona. Come già previsto dalle norme in vigore, il Comune resta l’ente capofila a cui compete predisporre tutto quanto è necessario per la redazione del progetto individuale.
Altra novità è l’attivazione dei “Centri per la vita indipendente”, strutture sociali e professionali di supporto ai percorsi di progettazione personale e alla loro implementazione. Un “luogo di progettazione” a cui le persone con disabilità potranno rivolgersi nel momento in cui emergono quelle necessità di cambiamento esistenziale che richiedono la definizione o ridefinizione del proprio progetto di vita indipendente.