LombNelMondo Polonia: Kaczynski animalista, il governo finisce in minoranza| Matteo Cazzulani, Cracovia Polonia
Il maltrattamento degli animali è una pratica ora considerata intollerabile anche in Polonia, anche se un po' tardivamente e ad un prezzo politico appastanza importante. Nella nottata di giovedì, 17 Settembre, il parlamento polacco ha approvato il divieto all'allevamento di animali per fini ludici, oltre che la macellazione di animali da pellame e per scopo rituale.
Tale provvedimento è stato fortemente voluto da Jaroslaw Kaczynski, leader del principale partito della scena politica polacca, Diritto e Giustizia (PiS), e deus ex machina della coalizione di governo Destra Unita. Malgrado la sponsorizzazione "di peso", tuttavia, il provvedimento ha ottenuto una maggioranza trasversale, con le opposizioni di centro-destra e sinistra pronte a fornire una stampella di soccorso a Kaczynski, che ha visto la propria maggioranza disobbedire all'obbligo di disciplina che lui stesso aveva posto sul provvedimento.
In particolare, a votare contro sono stati i parlamentari di Polonia Solidale, forza minoritaria della coalizione di governo, guidata dal Ministro della Giustizia Zbigniew Ziobro, assieme ad un manipolo di parlamentari PiS. Intesa, l'altro partner di maggioranza di Kaczynski, si è invece astenuto, costringendo, così, Kaczynski a contare sui suoi avversari politici per far passare il provvedimento.
Tale episodio, come confermato da diversi esponenti della maggioranza, comporta de facto la fine della coalizione Destra Unita, ed apre una crisi di governo che, con tutta probabilità, porterà Kaczynski ad optare per il varo di un governo di minoranza sostenuto esclusivamente dai parlamentari PiS rimasti a lui fedeli.
Screzi all'interno della maggioranza, del resto, erano evidenti già da tempo. Nelle ultime settimane, Polonia Solidale si è opposta all'approvazione di un provvedimento che garantiva immunità ai pubblici ufficiali sospettati di avere saltato le procedure durante il Covid.
Lo scorso Maggio, Intesa ha obbligato la maggioranza a rinviare le elezioni presidenziali di circa un mese, nonostante Kaczynski volesse mantenere il voto in piena crisi Coronavirus per garantire una vittoria facile al candidato PiS Andrzej Duda.
Kaczynski perde l'appoggio della Chiesa polacca?
Inoltre, degno di considerazione è l'equilibrio che si viene ora a creare tra Kaczynski e Padre Rydzyk, il patron di Radio Maria e di un impero mediatico-immobiliare che, finora, ha lautamente finanziato PiS, forte anche della sua capacità di controllare la stragrande maggiornaza del clero polacco, schierato su posizioni ultraconservatrici, contrarie persino ai dettami di Papa Francesco.
Da sempre favorevole all'allevamento e alla macellazione di animali da pellame, Padre Rydzyk si è schierato apertamente contro il provvedimento voluto da Kaczynski.
Tale rottura potrebbe, dunque, ulteriormente complicare il quadro interno alla maggioranza, dove Kaczynski appare decisamente più isolato.
Matteo Cazzulani, Cracovia Polonia
19 settembre 2020