Sabato, 27 aprile 2024 - ore 04.01

LombNelMondo Storie di emigrazione tra Lombardia e Venezia presentate al progetto del Turismo di ritorno sulle vie dell ‘acqua '

Daniele Marconcini Presidente Associazione Mantovani nel Mondo informa che in data 3 ottobre 2020 dalle ore 11 alle 13 organizzeremo un gita con la Motonave Virgilio sui Laghi di Mantova e sul Mincio per presentare il nostro progetto del Turismo di ritorno sulle vie dell ‘acqua in collaborazione con il Museo nazionale dell‘ emigrazione di Genova , il Ministero dei Beni Culturali e degli Esteri e Regione Lombardia mentre nel pomeriggio dalle ore 14 e 30 e 17 , 30 presenteremo al Centro Baratta la Biblioteca dell ‘ Emigrazione lombarda e mantovana

| Scritto da Redazione
LombNelMondo Storie di emigrazione tra Lombardia e Venezia presentate al progetto del Turismo di ritorno sulle vie dell ‘acqua '

LombNelMondo Storie di emigrazione tra Lombardia e Venezia presentate al progetto del Turismo di ritorno sulle vie dell ‘acqua '

Daniele Marconcini Presidente Associazione Mantovani nel Mondo  informa che in data 3 ottobre 2020 dalle ore 11 alle 13 organizzeremo un gita con la Motonave Virgilio sui Laghi di Mantova e sul Mincio per presentare il nostro progetto del Turismo di ritorno sulle vie dell ‘acqua in collaborazione con il Museo nazionale dell‘ emigrazione di Genova , il Ministero dei Beni Culturali e degli Esteri e  Regione Lombardia mentre nel pomeriggio dalle ore 14 e 30 e 17 , 30 presenteremo al Centro Baratta la Biblioteca dell ‘ Emigrazione lombarda e mantovana

Mantova Storie di emigrazione tra Lombardia e Venezia  presentate  al progetto del Turismo di ritorno sulle vie dell ‘acqua il giorno 3 ottobre prossimo nel seminario all’ interno del nostro evento , grazie alla nostra collaborazione con la Casa Editrice El Squero di Venezia diretta da Davide Livieri

La memoria dei Carrubi di Massimiliano Righetto

“La memoria dei Carrubi” è una storia di legami tra persone, terre, epoche; è una storia di migrazione, quello di Anna, e di ricerca, quella di Saleh, di spostamenti e cambiamenti ma, allo stesso tempo, di una radicata memoria. Un racconto che si sviluppa in parte tra la Cirenaica e la provincia di Treviso, poco prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, e in parte tra il Veneto e il Lazio ai tempi odierni.



Massimiliano Righetto è nato in provincia di Venezia nel 1971. Attualmente vive e lavora a Padova. Ha scritto racconti di vario genere e lunghezza. Ha collaborato alla stesura del diario di viaggio “Il vento tra i raggi” nel 2008, edito da MiMiSol. Nel 2010 esce “Emmedì”, suo primo romanzo, edito da Montegrappa Edizioni, con il quale ha vinto la II edizione del Premio Letterario Nazionale “Un Fiorino”. Nel 2013 viene pubblicato “Il Contrario di Polvere”, edito tramite Lulu.com. “La memoria dei carrubi” è il suo terzo romanzo.

 La radice del diavolo di Pier Francesco Ghetti

 Siamo nel nord est dell’Italia in un territorio ricco di fiumi, canali, laghi e lagune, dove ogni tanto può capitare di imbattersi in qualcuno che si annega. Maistro, proprietario di una barca da trasporto fluviale, incomincia a chiedersi il perché due donne siano annegate in un modo così particolare e si mette ad indagare con l’aiuto di un appassionato pescatore e di un baffuto maresciallo abruzzese. I tre conducono le loro indagini in modo non convenzionale, ma comunque con perizia, visti anche i mezzi a loro disposizione.

Capita però che, mentre indagano, vadano ad infilarsi in un intrigo internazionale. Siamo nel 1953 anno in cui l’Italia, da poco uscita malconcia dalla seconda guerra mondiale, non ha ancora risolto la “questione di Trieste”, innalzando in quel tratto una “cortina di ferro“ che separa i due blocchi costituiti dai Paesi dell’Est e dell’Ovest del mondo.

In quell’area, nel frattempo, le spie di entrambe le parti si danno da fare contribuendo ad alimentare la “guerra fredda”. Questa volta, però, non si tratta di mettere le mani su progetti di voli spaziali o su quelli della bomba all’idrogeno, bensì di occuparsi di un’altra bomba, quella ecologica. E dopo solo qualche decennio da questi primi allarmi stiamo sperimentando gli effetti del riscaldamento del pianeta con lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari, sperimentiamo l’acqua e persino l’aria inquinate e veniamo a scoprire che nell’Oceano Pacifico si sta formando un settimo continente, costituito da quelle plastiche di cui ormai tutti facciamo un uso compulsivo.

In questo romanzo, un po’ noir e un po’ spy story, gli intrighi internazionali si intrecciano con alcune storie personali, a volte leggere, a volte piene di sentimento e a volte di una crudeltà oltre ogni limite di sopportazione. Tutto questo accade in un’Italia stracciona, ancora coperta di macerie, ma sempre ricca di personaggi curiosi e di tanta gente che ha voglia di riassaporare la gioia di vivere.

Pier Francesco Ghetti Nato nel 1943 a Peschiera sul Lago di Garda, ecologo e idrobiologo, ha insegnato nelle Università di Parma, L’Aquila e Ca’ Foscari Venezia, dove è stato anche Direttore di Dipartimento, Preside di Facoltà e Magnifico Rettore.

Ha scritto nella sua vita professionale oltre 200 lavori scientifici, fra cui una trentina di monografie. Nel 1993 con il ‘Manuale per la Difesa dei Fiumi’ per la Fondazione Giovanni Agnelli ha vinto il Premio ‘Gambrinus Mazzotti’, nel 1986 ha vinto il ‘Premio Ambiente’ per la didattica e il Premio ‘AcquAmbiente 1998’ per il settore scientifico. Dal 2014 copre la carica di Presidente del Centro Internazionale ‘Civiltà dell’Acqua’ Onlus. ‘La radice del diavolo’ è il suo secondo romanzo del tipo noir - ecologico, e fa seguito a ‘Delitti in Armonia’ sempre presso lo stesso editore.

Marzio Marin – el vero le vere di Paolo Tomassi

Un diciassettenne veneziano scopre che il suo tentativo di fuga da una città divenutagli estranea e da una famiglia incompleta si trasforma in un viaggio inspiegabile. Dopo aver cercato pace nel cuore della Laguna, trascorre la notte sull’isola del Lazzaretto Novo e al suo risveglio si ritrova nel 1571. Vissuta l’esperienza della quarantena insieme a molti marinai giunti dal Levante, partecipa attivamente agli eventi della storia e ricompone i pezzi dispersi della sua famiglia, della sua città e di se stesso. Il nuovo mondo di cui si fa protagonista, con il corale sostegno di amici fuori dagli schemi, gli rivela delicati intrighi e magici equilibri. Tutto descritto con accattivante leggerezza, sostenuta da una profonda documentazione storica.

Gli Antichi e regolari rapporti e relazioni tra Le valli lombarde è la Serenissima si esprimono efficacemente già a partire dal XV secolo. Nel Cinquecento molti lavoratori provenienti dalle valli Bresciane e dalla bergamasca giungono a Venezia e contribuiscono alla richiesta di manodopera di uno Stato florido che diviene crocevia di affari tra nord Europa e il Levante. 

Di loro si ha traccia in Marzio Marin sull’isola del Lazzaretto Nóvo dove lavorano all’espurgo delle merci in transito.

 Paolo Tomassi nasce a Roma nel 1970. Laureatosi alla Sapienza con una tesi sull’Italia di Shakespeare, sotto la guida di Agostino Lombardo, inizia la sua attività di docente all’estero, ma è dopo il rientro in Italia che consegue l’abilitazione all’insegnamento dell’inglese, del francese e dell’italiano per stranieri. Con il proposito di avvicinarsi idealmente alle origini materne e di realizzare un sogno nel cassetto, nel 2016 si trasferisce a Venezia dove vive e lavora come insegnante.

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