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#LottaCoronaVirus Tamponi casa per casa? È Quanto si fa a Piacenza | Gian Carlo Storti

L’iniziativa è del primario di Oncologia dell’ospedale di Piacenza Luigi Cavanna: “Gli obiettivi sono ridurre la durata della malattia e alleggerire il pronto soccorso”

| Scritto da Redazione
#LottaCoronaVirus Tamponi casa per casa? È Quanto si fa a Piacenza | Gian Carlo Storti

#LottaCoronaVirus Tamponi casa per casa? È Quanto si fa a Piacenza | Gian Carlo Storti

L’iniziativa è del  primario di Oncologia dell’ospedale di Piacenza Luigi Cavanna: “Gli obiettivi sono ridurre la durata della malattia e alleggerire il pronto soccorso”

Il dottor Cavanna afferma: “Il Coronavirus è una forma virale disastrosa, che porta molte persone ad arrivare in pronto soccorso con situazioni pregresse di febbre, tosse e altre tipologie di malessere. Prima s’inizia la cura e prima si arresta il processo infiammatorio dei polmoni. Ecco perché è nato un gruppo di professionisti della salute che si reca nelle abitazioni dei malati, controlla lo stato di salute, effettua il tampone ed eventualmente l’ecografia al torace, e dopodiché fornisce il kit di farmaci per avviare la terapia quanto prima”. Secondo il medico, gli obiettivi della procedura sono due: “Ridurre la durata della malattia e alleggerire il pronto soccorso”. L’intento ora è organizzare presso l’Ausl vere e proprie squadre di ‘camici bianchi’ per coprire più turni e località dell’Emilia-Romagna.

Chi se non gli esperti possono sostenere o controbattere questa tesi? Come semplice cittadino mi permetto questo brevi osservazioni:

-sicuramente è una modalità di intervento che tranquillizza la popolazione, che la mette  in ‘sicurezza’ psicologica ( pensiamo a quello che sta avvenendo per la ricerca delle mascherine e dei saturimetri);

-come dice il dott. Luigi Cavana questa modalità di operare sul territorio tende ad individuare la malattia ( e curarla anche a casa quando non ha raggiunto i punto di massima gravità) e quindi ridurre la pressione sugli ospedali in generale;

-dal Belgio arriva la notizia che è stato definito un test screening in 15 minuti: se questo dovesse essere vero aiuterebbe molto.

Però , c’è sempre un però, mi sento di sostenere la pressante richiesta che fanno gli operatori della sanità ( medici , infermieri ecc.) che richiedono che a loro venga fatto il test subito.

Come del resto la situazione che si sta verificando nelle case di riposo. E’ lo Spi-Cgil Nazionale a lanciare l’allarme.

‘Nelle case di riposo sta avvenendo una strage silenziosa di anziani- sostiene il sindacato dei pensionati della Cgil- con l’aumento giorno dopo giorno dei casi di contagio che riguardano ormai l’intero territorio nazionale e non più soltanto le regioni del nord dove il virus è maggiormente diffuso’

L’appello è forte  e drammatico : Fare presto !!

Insomma  il Governo Conte e tutta la struttura dedicata ha fatto il massimo che era possibile per fronteggiare l’emergenza. Non mi convincono quindi  le accuse che vengono lanciati dai vari Salvini e Meloni e di altri sciacalli in libero volo.

In molti a livello internazionale apprezzano le modalità di affrontare l’emergenza in Italia  tanto è vero che la stanno ‘copiando’ forse con meno successo di noi. L’emergenza è emergenza ed abbiamo risposto con le forze e capacità a disposizione. Per questo va sostenuto l’operato del Governo e riconosciuto come non mai l’impegno ti tutti gli operatori sanitari.

Però, passata l’emergenza, sarà utile fare un approfondimento sul nostro sistema sanitario che ha messo in evidenza ‘buchi e fragilità ‘ di non poco conto.

Cremona 26 marzo 2020

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