Martedì, 07 maggio 2024 - ore 19.51

L’undicesima Convenzione internazionale baha’i

| Scritto da Redazione
L’undicesima Convenzione internazionale baha’i

Una comunità globale riflette
Oltre mille rappresentanti della comunità mondiale baha’i si sono riuniti a Haifa, dal 29 aprile al 4 maggio, per uno straordinario evento globale pervaso da gioia, riverenza e scopo.
L’undicesima Convenzione internazionale baha’i ha segnato il cinquantenario della prima Convenzione nel 1963 durante la quale la Casa Universale di Giustizia, l’organo internazionale che governa la Fede baha’i, è stata eletta per la prima volta.
Un’elezione globale
Durante la Convenzione sono stati eletti i nove membri della Casa Universale di Giustizia per il prossimo termine quinquennale. In questo eccezionale processo elettorale, sono rigorosamente evitate tutte le forme di propaganda elettorale, di candidatura e di chiamata.
I delegati riuniti hanno scritto, dopo aver riflettuto e pregato, il nome di nove persone che hanno ritenuto le migliori per servire nell’istituzione.
Per oltre tre ore, i rappresentanti sono sfilati davanti a tutti per deporre il proprio voto in una semplice urna di legno. I risultati sono stati annunciati il giorno dopo e i nuovi membri hanno ricevuto un caloroso e riverente applauso dai delegati riuniti. Vedi http://news.bahai.org/story/951.
Una comunità che sta imparando
Molto importanti nell’incontro sono state le sessioni di consultazione durante le quali i delegati provenienti da oltre 150 paesi, uomini e donne, di ogni estrazione sociale e provenienza, hanno avuto modo di esprimere i propri pensieri, le proprie esperienze e le proprie idee come parte di un processo di apprendimento globale.
I temi principali delle consultazioni erano stati delineati in una lettera presentata dalla Casa Universale di Giustizia alla Convenzione. Il messaggio descrive il lavoro che la comunità deve svolgere per contribuire al progresso spirituale e materiale della civiltà.
Molto delle idee espresse da diverse località del mondo, soprattutto quelle riguardanti l’impegno di giovani che si assumono la responsabilità dell’educazione spirituale di persone più giovani di loro, hanno avuto risonanza universale fra i delegati.
«Incomincio a identificarmi con le cose di cui si sta parlando e vedo che anche gli altri devono affrontare le stesse sfide che dobbiamo affrontare noi e che le affrontano nello stesso modo», ha detto Nancy Oloro Robarts, delegato dell’Uganda. «E incomincio a capire che il mondo baha’i è uno solo».
Ximena Osorio della Colombia ha notato un grande cambiamento nel quadro che emerge dall’attuale comunità mondiale baha’i.
«Talvolta non ci se ne rende conto perché si sta nel proprio paese e si pensa alle proprie sfide», ha detto. «Ma quando si viene qui si può vedere che le cose stanno andando avanti e che noi stiamo cambiando e costruendo una cultura diversa».
«E tutte queste diverse attività ed elementi che stiamo cercando di ap-plicare a livello locale hanno un impatto a livello globale».
Un tributo ai baha’i dell’Iran
Vi sono state anche varie toccanti rappresentazioni musicali di vari paesi. Per esempio rappresentanti della Repubblica Democratica del Congo hanno offerto uno speciale tributo alla sofferente comunità baha’i dell’Iran.
«Anche se non hanno partecipato fisicamente alla Convenzione, sono spiritualmente con noi», a detto ai delegati riuniti uno dei cantanti.
L’assenza dei baha’i dell’Iran la cui comunità è duramente perseguitata e la cui Amministrazione è stata sciolta, è stata ricordata da un mazzo di rose rosse poste sulla scena durante l’intera Convenzione.
Visione e fiducia
Mentre ritornavano nei rispettivi paesi, i delegati sono stati incorag-giati dalle parole della Casa Universale di Giustizia che ha descritto la comunità baha’i che “va costantemente avanti, che avanza nelle sue imprese, desiderosa di acquisire nuove idee dall’esperienza, pronta ad assumersi nuovi compiti...».
Vijitha Serasinghe, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dello Sri Lanka, ha detto che la sua visione e la sua fiducia sono aumentate dopo aver partecipato alla Convenzione.
«Vedo l’unità nella diversità e l’unità del genere umano nella sua realtà», ha detto il signor Serasinghe. «Sono convinto che al ritorno mi impegnerò nelle nostre attività con una fiducia molto maggiore».

Per leggere l’articolo in inglese online, vedere le foto e accedere ai link si vada a:
http://news.bahai.org/story/953

5 maggio 2013

1034 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria