Ascoltare il 'vaticanista' di Radio Radicale Giuseppe Di Leo parlare dai microfoni di Radio Vaticana, lo confesso, mi ha fatto un certo effetto. E' successo qualche giorno fa, alla vigilia della terza marcia di Natale per l'amnistia, la giustizia e la libertà promossa da Marco Pannella. Nel corso dell'intervista è stata evidenziata questa insolita convergenza fra il mondo cattolico e i radicali sul tema delle carceri e più in generale sulle condizioni disastrose della giustizia nel nostro paese.
Una convergenza che si sta concretizzando nell'adesione alla marcia di Natale di numerosi cappellani delle carceri, di esponenti del volontariato cattolico, di personalità di primo piano della comunità ecclesiale quali don Antonio Mazzi e don Luigi Ciotti. Ma atti di grande rilevanza erano giunti in precedenza da Papa Francesco che non solo ha detto parole importanti sulle carceri ma ha fatto anche qualcosa di concreto: ha abolito l'ergastolo (mentre noi lo abbiamo ancora nel nostro ordinamento) e ha introdotto il reato di tortura nell'ordinamento dello Stato del Vaticano (noi in Italia ancora non lo abbiamo fatto).
Tutto questo è avvenuto e sta avvenendo nell'indifferenza, nell'inerzia e nell'ignavia dell'intero mondo politico italiano, in tutt'altre faccende affaccendato, nonostante i ripetuti moniti provenienti dal colle più alto di Roma. Dopo il messaggio alle Camere dell'8 ottobre scorso, il presidente della Repubblica Napolitano ha voluto personalmente esprimere apprezzamento per la marcia di Natale “che intende riproporre all'attenzione dell'opinione pubblica temi tradizionali delle battaglie dei radicali, dei quali ho più volte sottolineato l'importanza e l'urgenza”. Dove l'urgenza è quella di interrompere la flagranza criminale in cui si trova da troppo tempo il nostro Paese per le condizioni inumane e degradanti delle nostre carceri e per le condizioni della nostra giustizia, massacrata dall'insopportabile zavorra della sua decennale “irragionevole durata dei processi”.
Per questo marceremo il giorno di Natale - da piazza S. Pietro a Palazzo Chigi - per l'amnistia, la giustizia e la libertà.
Anche io sto con Napolitano e Papa Francesco.
Cremona, 23.12 2013
Sergio Ravelli
