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MDV Quartetto di Cremona in concerto con quattro Stradivari di Paganini il 27 ottobre

Sabato 27 ottobre, alle 21, all'Auditorium Giovanni Arvedi Quartetto di Cremona in concerto con quattro Stradivari di Paganini

| Scritto da Redazione
MDV Quartetto di Cremona in concerto con quattro Stradivari di Paganini il 27 ottobre

MDV Quartetto di Cremona in concerto con quattro Stradivari di Paganini il 27 ottobre

Sabato 27 ottobre, alle 21, all'Auditorium Giovanni Arvedi  Quartetto di Cremona in concerto con quattro Stradivari di Paganini

Nella cospicua e preziosa di collezione di strumenti ad arco e pizzico appartenuti a Niccolò Paganini, il quartetto di Antonio Stradivari ha rilievo particolare. "Ho il piacere di notificarle – scrive, nel 1839, a Vincenzo Merighi, valente violoncellista, discendente da una famiglia di liutai parmensi - che i tre strumenti sono qui giunti sani e lo ringrazio di averli si bene imballati e sono contento di possedere il suo bello violoncello il quale terrò sempre presso di me, come pure il violino di Stradivario, avendo così compiuto il quartetto…".

Quel quartetto è oggi di proprietà della Nippon Music Foundation che in passato l’ha affidato al Tokyo Quartet e più recentemente al Quartetto Hagen.

Da circa un anno, per la prima volta, i quattro preziosi strumenti sono stati messi a disposizione di un ensemble italiano, il Quartetto di Cremona formato da Cristiano Gualco e Paolo Andreoli, primo e secondo violino, Simone Gramaglia, viola e Giovanni Scaglione, violoncello. Tutti genovesi ma tutti formatesi, come indica il nome, all’Accademia Stauffer di Cremona nel 2000. Nel 2015 è stata conferita loro la cittadinanza onoraria.

Il rapporto si rinnova sabato 27 ottobre, alle 21, con un concerto eccezionale all’Auditorium Giovanni Arvedi. Proprio il Museo del Violino, attraverso il network friends of Stradivari, ha peraltro promosso la collaborazione con la fondazione nipponica.

 L’impaginato della serata segue un itinerario musicale ma anche emotivo. “Siamo particolarmente felici – osserva il violista Simone Gramaglia - di proporre un programma musicale che non solo rappresenta un viaggio all’interno del genere quartetto d’archi, ma anche un percorso nella nostra personale carriera di ensemble. Ed essendo stati di recente definiti “ambasciatori della cultura quartettistica italiana”, ci è parso doveroso iniziare il concerto con un brano di Giacomo Puccini, Crisantemi, uno dei rari esempi di musica composta per quartetto d’archi da un compositore italiano, per lo più conosciuto per le sue opere liriche. E benché nel brano siano presenti temi musicali che verranno poi ripresi da Puccini in una delle sue opere più celebri (Manon Lescaut), l’elegiaca cantabilità di questo pezzo ben sia accorda alla “vocalità” tipica degli strumenti ad arco. Analoga cantabilità si può rinvenire nel Quartetto Hoffmeister di Wolfgang Amadeus Mozart, composto nel medesimo periodo de Le nozze di Figaro, di cui si percepiscono molti riflessi sonori, pur nella stretta osservanza dei canoni del genere del quartetto d’archi, codificati da Joseph Haydn. Affine alle Nozze è soprattutto la complessiva atmosfera di vivacità del Quartetto Hoffmeister (certamente attribuita dalla tonalità d’impianto, re maggiore) assieme all’ambientazione poeticamente notturna dell’Adagio che rimanda esplicitamente all’ultimo atto dell’opera. A conclusione del percorso musicale di questa sera non può certo mancare l’autore a cui abbiamo legato buona parte della nostra carriera fino ad ora: Ludwig van Beethoven, di cui non solo abbiamo eseguito ed inciso l’integrale dei quartetti per archi, ma di cui nel 2020 celebreremo, con una serie di concerti dedicati, i 250 anni dalla nascita, in concomitanza con i festeggiamenti per i nostri primi 20 anni di carriera. Un traguardo di cui essere particolarmente orgogliosi e grati, ispirandoci in tal senso alla Canzona di ringraziamento del Quartetto op.132, una delle più alte vette del repertorio per quartetto d’archi con cui Beethoven fa avvicinare l’ascoltatore all’originale concezione della catarsi del teatro greco antico.

Infine, siamo mossi da un profondo senso di gratitudine nei confronti della Nippon Music Foundation e del network Friends of Stradivari per averci dato la possibilità di suonare quattro straordinari strumenti di Antonio Stradivari. Quattro opere d’arte di liuteria italiana con cui abbiamo percepito, fin dalle prime prove, una speciale affinità: forse perché creati a Cremona, città di cui portiamo il nome e di cui siamo cittadini onorari; forse perché appartenuti a Niccolò Paganini, genovese come noi. Un legame, quello con il “Quartetto Paganini” di Stradivari, che si rinsalda e cresce ad ogni concerto e che siamo certi il pubblico possa facilmente percepire”.

 Fin dalla propria fondazione nel 2000, il Quartetto di Cremona si è affermato come una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale ed è regolarmente invitato ad esibirsi nei principali festival e rassegne musicali in Europa, Sudamerica, Stati Uniti ed Estremo Oriente, riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica, con un repertorio che spazia da Haydn alla musica contemporanea.

In campo discografico, nel 2017 si è conclusa la pubblicazione dell’integrale dei Quartetti di Beethoven (Audite), esaltata dalla critica internazionale, che unanimemente considera il Quartetto di Cremona il vero erede del Quartetto Italiano. Tra i riconoscimenti più recenti, il premio Echo Klassik 2017 e ICMA 2018.

Nella stagione 2017/18 il Quartetto di Cremona ha debuttato con grande successo ad Amsterdam (Concertgebouw, Muziekgebouw), Amburgo (Laeiszhalle), Edimburgo ed è stato in tournée in Svezia e Danimarca, in USA e Canada, e in Giappone ottenendo unanimi consensi di pubblico.

Tra gli impegni più rilevanti della stagione 2018/19 sono certamente da menzionare concerti a Berlino (Konzerthaus), Amburgo (Elbphilharmonie), Stoccolma, Ginevra, Manchester, Amsterdam, Valencia, New York, Hong Kong, Cartagena de Indias, Colmar International Festival, oltre al consolidato rapporto con le maggiori istituzioni concertistiche italiane.

Dall’autunno 2011 il Quartetto di Cremona è titolare della cattedra del “Corso di Alto Perfezionamento per Quartetto d’Archi” presso l’Accademia Stauffer di Cremona, ed è regolarmente invitato a tenere masterclass in Europa, USA e Sud America.

Il Quartetto di Cremona è testimonial del progetto internazionale “Friends of Stradivari” e attualmente suona il “Paganini Quartet” di Antonio Stradivari, concesso in prestito dalla Nippon Music Foundation:

Cristiano Gualco – Stradivarius 1727 Violin “Paganini”

Paolo Andreoli – Stradivarius 1680 Violin “Paganini”

Simone Gramaglia – Stradivarius 1731 Viola “Paganini”

Giovanni Scaglione – Stradivarius 1736 Cello “Paganini”

Il Quartetto di Cremona è anche sostenuto dalla Kulturfond Peter Eckes ed è testimonial di Thomastik Infeld Strings.

Nel novembre 2015 il Quartetto è stato insignito della cittadinanza onoraria della Città di Cremona.

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