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Milano,12 dicembre Museo Archeologico festeggia 50 anni: giornata di apertura gratuita

Più molte iniziative aperte a tutti

| Scritto da Redazione
Milano,12 dicembre Museo Archeologico festeggia 50 anni: giornata di apertura gratuita

L'11 dicembre 1965 negli spazi del Monastero Maggiore di San Maurizio in corso Magenta, apriva al pubblico il Museo Archeologico di Milano. Uno dei luoghi più significativi della storia della nostra Città, chiuso per secoli all'esterno e custode dei resti più imponenti della Milano di epoca romana, venne finalmente riconvertito in spazio museale.

Nella giornata di sabato 12 dicembre, per festeggiare il cinquantesimo anno di apertura di questo luogo straordinario, il civico Museo Archeologico viene aperto gratuitamente al pubblico dalle 9.00 alle 17.30, proponendo una serie di iniziative completamente gratuite.

Nel corso della giornata sono infatti previste visite guidate al complesso del Monastero Maggiore e alle due Torri romane (ore 10.30-11.30-15.00) e tre turni di visite guidate alle collezioni del Museo (ore 14.30-15.30-16.30). Nel pomeriggio, dalle ore 14.30 alle 17.00, saranno organizzati laboratori didattici per bambini e una vera e propria caccia al tesoro nelle sale del Museo.

L'Associazione Culturale di Rievocazione Storica e Archeologia Sperimentale "Legio VIII Augusta" di Milano darà ai visitatori lapossibilità di provare direttamente gli equipaggiamenti militari delle varie epoche dell'impero romano che vanno dall'epoca repubblicana (II sec a. C.) fino al tardo importo (IV-V sec. D.C.).

La giornata si concluderà alle ore 17.45 con una performance teatrale nella sezione della "Milano romana" al piano terra del Museo, durante la quale un attore che reciterà brani relativi alla Milano imperiale tratti da fonti storiche.

Il museo si propone inoltre come punto di partenza per percorsi a piedi alla scoperta di Milano Antica e offre ora ai suoi visitatori una applicazione gratuita "Museo Archeologico Milano" per smartphone Android/IOS che contiene una guida del museo e dei resti romani, comprensiva di tour 3D all'interno delle torri e immagini 3D di alcuni reperti.

La storia dell'area di San Maurizio

L'area oggi occupata dal Museo Archeologico, con un'estensione di circa 5000 mq di cui 3000 mq dedicati all'esposizione, è ricca di testimonianze storiche, archeologiche e artistiche.  Stretta tra le fortificazioni e la struttura del circo, questa zona vede sorgere alla fine tra l'VIII e il IX secolo un imponente monastero femminile, già definito "Maggiore" in un documento dell'823 che, grazie al suo potere e alla sua ricchezza, avrà per mille anni un ruolo da protagonista nella storia di questa parte della città. Soppresso nel 1798 per disposizioni napoleoniche, il monastero viene tagliato dall'apertura delle vie Luini ed Ansperto nel 1864 e poi gravemente danneggiato dai bombardamenti dell'agosto 1943.

I lavori per la costruzione del Civico Museo Archeologico, il cui progetto fu affidato nel dopoguerra all'architetto Egizio Nichelli,  furono accompagnati  nei primi anni Sessanta da scavi archeologici nel secondo chiostro, che portarono alla luce la domus.

L'ampliamento del museo nell'edificio di via Nirone ha permesso di dedicare tre piani espositivi rispettivamente alle sezioni altomedievale, etrusca, greca, cui si aggiunge una saletta al piano terra dedicata agli scavi di Cesarea Marittima e l'aula didattica-conferenze (inaugurazione nel 2011). Il Museo Archeologico in questo modo ha mutato radicalmente aspetto, proponendo un percorso di visita che integra le collezioni con il contesto architettonico di epoca romana.

Il chiostro di accesso al Museo, il piano terra di Corso Magenta, parte del piano inferiore e il chiostro interno propongono percorsi dedicati alla Milano di epoca romana e ai suoi antichi abitanti; al piano inferiore è inoltre presente una sezione dedicata all'arte del Gandhara, mentre lo spazio della cripta di San Maurizio è dedicato alle esposizioni temporanee.

Entrati nel secondo chiostro il percorso di visita integra la visione dei reperti con quella delle imponenti strutture architettoniche conservate. Il visitatore infatti, dopo aver visto i resti della domus nel secondo chiostro e la sala affrescata al piano terra della torre poligonale, passa attraverso un varco nelle mura romane per raggiungere l'edificio di via Nirone. Da qui può ora accedere al piano superiore della torre poligonale e, su prenotazione, alla torre quadrata del circo romano.

Le Collezioni

Le origini delle collezioni archeologiche milanesi risalgono a quasi due secoli fa, quando l'Accademia di Brera iniziò a raccogliere i materiali derivanti da collezioni private, dalle soppressioni di istituzioni ecclesiastiche e dalle demolizioni legate a lavori nel centro storico.

Il primo importante nucleo della raccolta fu la collezione archeologica e artistica, ricca di oltre 500 pezzi, acquistata nel 1818 dagli eredi del pittore Giuseppe Bossi, che era stato segretario dell'accademia. La collezione comprendeva inoltre reperti greci, etruschi, egizi e anche oggetti medioevali e rinascimentali.

Nel 1862, grazie a un Regio Decreto del Ministero dell'Istruzione Pubblica, venne istituito il Museo Patrio di Archeologia (inaugurato il 27 aprile 1867 nella sede della soppressa chiesa di Santa Maria di Brera) destinato a raccogliere reperti di tutte le epoche, acquistati, donati o depositati.  Accanto a questa istituzione statale il Comune di Milano pose, nel 1877, il Museo Artistico Municipale, che riunì le collezioni donate nel tempo alla civica amministrazione e che venne ospitato nel cosiddetto "Salone dei Giardini Pubblici" di Porta Venezia.

Nel 1900  fu inaugurato, nella Corte Ducale del Castello Sforzesco, il Museo Artistico ed Archeologico, che fuse le due distinte istituzioni museali. Le raccolte archeologiche si arricchirono progressivamente, incamerando anche prestigiose collezioni private. Dopo la seconda guerra mondiale il Castello si rivelò inadeguato a ospitare l'enorme mole di materiali accumulati. Le raccolte di antichità greche, etrusche, romane, altomedioevali e di arte del Gandhara vennero allora collocate nel complesso del Monastero Maggiore (inaugurato come museo l'11 dicembre 1965), mentre le raccolte egizie e preistoriche vennero lasciate al Castello Sforzesco, dove sono tuttora conservate.

Fonte:Comune di Milano

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