Si tratta di opere dipinte tra il 2013 e il 2014, alcune eseguite nelle diverse permanenze in Riabilitazione a Cremona Solidale e altre ritratte nel Centro Diurno Integrato di Via XI Febbraio che Cornelio frequenta abitualmente. Da qui la decisione di organizzare due inaugurazioni, ovviamente in spazi anomali rispetto ai luoghi classici delle mostre, al fine di offrire la più ampia possibilità di visione alle persone più prossime. La prima inaugurazione è fissata per Martedì 9.12 alle ore 15,30 al Centro Diurno Integrato di Via XI febbraio, 60 e la seconda
Sabato 13.12 alle ore 16,00 presso la Palazzina "Azzolini" dell’Azienda Speciale Cremona Solidale dove vi rimarrà fino al 6 gennaio 2015.
Entrambe le inaugurazioni saranno presentate dal Prof. Angelo Rescaglio di cui allego traccia dell’intervento, raccolto e intenso.
Un sentito ringraziamento ai Responsabili e alle Coordinatrici sociali e sanitarie delle due strutture che hanno accolto con entusiasmo l’idea di organizzare questa “particolare" mostra.
Per concludere utilizzo una passaggio della traccia di Angelo Rescaglio che ben racchiude i contenuti della mostra … “Cornelio è stato un uomo di Scuola, e proprio lì ha trasmesso l'immagine di una "pittura" che doveva entusiasmare e incoraggiare nel cammino della vita, fin dalla età più giovane; ora, ci presenta la "vecchiaia dialogante", ma non per cadere nello sconforto, bensì per valorizzare ideali che pure appartengono alla bellezza della vita, un libro che non si chiude mai”.
Per ogni informazione riporto il link attraverso il quale è possibile vedere le opere che saranno esposte: http://bertazzoli.altervista.org/mostra oppure http://corne.xoom.it/
Caterina Ruggeri
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Presentazione della Mostra VOLTI E IMPRESSIONI di Cremona Solidale Pastelli e cere di Cornelio Bertazzoli 2013/2014
"Una forte umanità attraversa le opere di Cornelio, che - come sempre è avvenuto nella sua intensa attività di Pittore - dipinge per comunicare e per trasmettere messaggi capaci di coinvolgere nel profondo...
Ha amato intensamente il suo "lavoro", considerato mai una occupazione qualunque, bensì una urgenza di "parlare" e di "costruire" grandi valori, in un tempo di incerta transizione.
Ora, poi, con queste ultime "opere", che completano un periodo di difficoltà esistenziale, la sua tensione umana si è particolarmente accentuata, in un tentativo riuscito di cogliere "pezzi di vita" che ancora vogliono colloquiare con gli Altri, per superare condizioni di solitudine e per gridare al mondo intero che le loro esistenze hanno ancora risorse interiori da trasmettere.
I suoi colori, con la loro intrinseca originalità e delicatamente sfumati, sono rivelazione di un "infinito" che Cornelio vorrebbe cogliere, perché l'Uomo non vive mai solo di immediatezza e di concretezza, assetato come è di varcare quella "muraglia" di cui ci parla il poeta Montale...
Riesce questa pittura a trasmetterci il desiderio di guardare bene in volto le "persone" che ci accompagnano nel nostro destino esistenziale: compagni di viaggio sempre, tra campagne che si perdono nelle lontananze, nella realtà di una natura che riesce a farci sognare.
Cornelio è stato un uomo di Scuola, e proprio lì ha trasmesso l'immagine di una "pittura" che doveva entusiasmare e incoraggiare nel cammino della vita, fin dalla età più giovane; ora, ci presenta la "vecchiaia dialogante", ma non per cadere nello sconforto, bensì per valorizzare ideali che pure appartengono alla bellezza della vita, un libro che non si chiude mai.
Una "pittura" che tranquillizza l'animo e che ci affida ad una "luce" che appare da lontano, ma - ogni volta - con un "dono" più autentico...
Angelo Rescaglio
Allegati Pdf:
