Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 11.42

Musumeci scrive dal carcere al Guardasigilli

| Scritto da Redazione
Musumeci scrive dal carcere al Guardasigilli

Lettera aperta al nuovo Guardasigilli della Giustizia,  Prof.ssa Paola Severino
Aver letto sul Manifesto di giovedì 17 novembre:
- La professoressa Severino, nuova guardiasigilli, intercettata all’uscita sullo scalone assicura di avere saputo della nomina solo ieri mattina, poi dice che un intervento per l’emergenza carceri sarà una delle prime cose da fare- mi fa ben sperare.
Ed ho pensato di scriverle questa lettera aperta per farle sapere che:
-Nelle carceri italiane, dall’inizio dell’anno fino al 28 ottobre 2011, hanno perso la vita 155 detenuti,
54 si sono suicidati, dei rimanenti 101 (età media 35 anni) circa la metà è deceduta per malori improvvisi legati a disfunzioni cardiache, respiratorie, eccetera, mentre su 23 casi sono in corso inchieste giudiziarie miranti ad accertare le cause dei decessi
 (Fonte interrogazione parlamentare del Senatore Ferrante).

Signor Ministro, tengo a farle sapere che dal 2000 al 2011 ci sono stati nelle carceri italiane 1902 morti, di cui 680 suicidi (Fonte “Ristretti Orizzonti”).
Una vera guerra, ma forse sarebbe bene chiamarla una vera carneficina, perché a morire in carcere sono soprattutto barboni, tossicodipendenti, extracomunitari e poveracci,  dato che in questi luoghi non ci va solo chi commette dei reati, ma  ci vanno soprattutto le anime perse della società.
Ed è incredibile che dove si dovrebbe fare giustizia regni l’ingiustizia e si muoia più che da qualsiasi altra parte d’Italia. Eppure in questa lista di morti non ci sono detenuti imputati di corruzione, approvazione indebita, associazione mafiosa esterna, ecc.., probabilmente perché questi tipi di imputati in carcere non ci vanno, ma si sa che il diritto e i diritti funzionano solo per i ricchi.

Signor Guardasiglilli, le campagne forcaiole e le colossali bugie per ottenere consenso politico hanno fatto diventare le carceri italiani luoghi di tortura, di disperazione e dolore. Come lei saprà, perché è anche avvocato, negli altri Paesi le pene detentive non hanno una durata così elevata come in Italia.
La certezza della pena potrebbe significare anche di far scontare la pena fuori dal carcere, poiché la società non è più tutelata mettendo fuori le persone a fine pena, perché questi escano più cattivi constatando sulla loro pelle che i loro governanti e i loro giudici non sono migliori di loro.

Signor Ministro, il carcere in Italia è molto pericoloso, produce morte, crimine istituzionale ed è asociale. La galera nel nostro paese non corregge il detenuto, ma piuttosto gli insegna a commettere altri crimini e ad odiare i “buoni” se questi sono peggio di lui.

Per ultimo Signor Guardasiglilli, tengo a farle sapere che in Italia, unico paese in Europa, esiste l’ergastolo ostativo, la “Pena di Morte Viva”, come la chiamiamo noi ergastolani, che è una condanna di morte che si sconta da vivo invece che da morto, perché non potremo mai usufruire di nessun beneficio penitenziario se nella nostra cella non ci mettiamo un altro al posto nostro.

Signor Ministro le auguro buon lavoro con la speranza che l’amore sociale sia nel suo cuore.

Carmelo Musumeci.
Carcerde di Spoleto,  novembre 2011
---------------------------------

Carmelo Musumeci - Biografia 
E' nato il 27 luglio 1955 ad Aci S.Antonio,  in  provincia di Catania.

Condannato all'ergastolo si trova nel carcere di Spoleto. La sua famiglia vive in Toscana. Oltre alla compagna, ha 2 figli, Barbara e Mirko e 2 nipotini, Lorenzo e Michael. Egli ama definire tutti loro come  "La luce dell'uomo ombra".

Ha scontato finora 20 anni di carcere. Entrato con la licenza elementare, quando era all'Asinara in regime di 41 bis riprese gli  studi e da autodidatta ha terminato le scuole superiori. Nel 2005 si è laureato in giurisprudenza con una tesi in sociologia del diritto dal titolo "Vivere l'ergastolo".

Autore di parecchi racconti e promotore della campagna "Mai dire mai", scrive i propri diari, attraverso l'Assoc. Liberarsi di Firenze, sul sito www.informacarcere.it 
 

1688 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria