“Grazie alla nostra ostinazione agostana c’è stata un’innovazione importante nella selezione dei direttori generali, però il lupo perde il pelo ma non il vizio: tra i superstiti del quizzone si è svolta la solita spartizione di natura partitica, questo è evidente a tutti. Quasi metà dei nominati sono di area Lega e la restante parte divisa tra Forza Italia ed NCD più uno riconducibile a Fratelli d’Italia. Ancora si fa fatica ad entrare in una logica davvero di selezione dei migliori.”
Così il capogruppo del Pd in Regione Enrico Brambilla commenta le nomine dei direttori generali delle otto ATS, delle ventisette ASST e dell’Agenzia di Emergenza Urgenza in cui è articolata la sanità lombarda dopo la riforma approvata lo scorso agosto. Il nuovo metodo di selezione, inserito per volontà del Pd che insieme alle opposizioni ottenne l’introduzione di alcuni elementi in legge in cambio del ritiro dell’ostruzionismo, ha portato alla selezione da parte di una commissione terza di un centinaio di nomi. Tra questi la giunta regionale ha effettuato le sue scelte.