Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 02.14

Non è colpa dell'Euro di Omar Cattaneo (Fim- Cisl Cremona-Mantova Asse del PO)

Costruire una nuova Europa significa sviluppare finalmente una vera e trasversale azione politica che travalichi i problemi dei singoli stati membri attraverso soluzioni mediative di prospettiva.

| Scritto da Redazione
Non è colpa dell'Euro di Omar Cattaneo (Fim- Cisl Cremona-Mantova Asse del PO)

Non è colpa dell'Euro di Omar Cattaneo (Fim- Cisl Cremona-Mantova Asse del PO)

“Quando i miei genitori si sono separati, mia madre è stata cacciata ed io ho vissuto con mio padre e la sua nuova moglie. Sono poi andata a lavorare come domestica presso un’altra famiglia. Mi sono sposata, ho avuto due figli e all’età di 25 anni mio marito mi ha allontanata. Dopo un anno ho trovato la mia madre biologica, l’ho presa in casa con me ed ora anche mio fratello vive con me. Mi sono rimboccata le maniche  ed ho aperto un bar. Dopo due anni sono riuscita anche ad assumere e dare lavoro ad una dipendente”.

La persona che ha raccontato tutto questo potrebbe chiamarsi Simona di Trento, Angela di Mantova, Cristiana di Bergamo, Eleonora di Siracusa, Paola di Napoli……

Si chiama Mulu e vive in Etiopia.

Che cosa hanno in comune questi nomi propri? L’essere persona ed avere dignità; quanto racchiuso in questo valore è stato l’obiettivo del 21 marzo giornata di San Benedetto, patrono dell’Europa: il dare vita ad un nuovo percorso dell’Europa che si affronta mettendo ai piedi le scarpe dell’inclusione, fatte con la materia prima dell’unità dei popoli, la t-shirt della solidarietà, che costantemente viene lavata dalle macchie delle minacce, delle difficoltà e dell’ipocrisia, il cappello del progresso, disegnato dall’ingegno di tutti, i calzini della partecipazione, che combattono le storture del potere bieco, i pantaloncini della pace, che si consolidano con il dialogo e non con la prevaricazione e gli occhiali dell’identità multiculturale che permettono una visione a colori veri e brillanti del mondo che vogliamo.

E proprio così…… ci si incammina nel percorso dell’eliminazione della discriminazione razziale per sciogliere come neve al sole il populismo e le idee suprematiste.

Un equipaggiamento semplice in un percorso dove le insidie possono essere create se rinunciamo ad essere protagonisti.

Serve il protagonismo in prima persona e non dell’altro per vivere l’Europa come casa nostra; un protagonismo che si esplica facendo sì che si viva con spirito di servizio, scalzando l’idea che si deve vivere in un determinato modo per necessità, per non sconvolgere gli stereotipi che ci hanno imposto e costruito intorno. Vi sono situazione dove lo stato di necessità nasconde lo stato di pigrizia e la nostra vita rimarrà insignificante fino a quando lo stato di necessità durerà. Uscire dal ruolo di critico giudicante per essere inclusivo in un gioco di squadra che porta alla valorizzazione della comunità, spogliarsi dal ruolo di contestatore per assumersi l’impegno di promotore del bene comune: questo è l’antidoto dell’individualismo e la ribellione della dignità umana.

L’obiettivo è tendere ad una comunità unita che si ottiene dando fiato alle diverse anime ed ai diversi pensieri, avendo la capacità di valorizzare la trasformazione dal particolare all’insieme.

Non voglio entrare nei tecnicismi e ripercorrere i momenti storici salienti; mi limito a ricordare che i politici capaci di cogliere i bisogni della società sono coloro in grado di creare con i propri elettori un legame sincero in grado di resistere all’antipolitica sempre più presente nel nostro Paese…..

Provocatoriamente chiedo: “ quanto siamo lontani all’olocrazia polibiana?”.

Costruire una nuova Europa significa sviluppare finalmente una vera e trasversale azione politica che travalichi i problemi dei singoli stati membri attraverso soluzioni mediative di prospettiva.

A partire, infatti, dagli stati membri si deve avere sempre ben chiaro che l’obiettivo comune, il nostro continuo agire comportano l’ avere a cuore il destino delle future generazioni. Per riuscire a guardare al domani è necessario rimanere in contatto con la realtà e da qui costruisci la giusta azione politica slegata dalle paure, che si deve fondare sulla centralità dell’esperienza umana, intesa come l’individuo al centro dell’esperienza.

Vivere la crisi economica affidandosi ad internet promuove sfiducia e costruzione di varie forme di populismo. Stiamo vivendo uno tsunami sociale  e non ce ne stiamo accorgendo; ci lamentiamo dell’arrivo degli stranieri e non capiamo che l’arretramento delle condizioni economiche dell’occidente sono dettate dal lavoro a basso costo dei Paesi poveri, dalla rivoluzione digitale e dall’automazione, che hanno cancellato mansioni ed hanno ridotto ai minimi termini le intermediazioni.

Si può combattere la situazione individuando fattori non delocalizzabili quali innovazione e conoscenza; non è più possibile promuovere la dignità del lavoro usando strumenti nazionali legati al passato, sarebbe come, metaforicamente parlando,  partire per un gran premio di Formula Uno con la Bianchina di Fantozzi, avendo in parte l’altro concorrente con la Ferrari F19.

Il bolide che serve si chiama Europa, capace di contrastare la race of bottom, grazie all’armonizzazione fiscale, all’individuazione di un perimetro d’azione dove si paga meno, ma si paga tutti, alla tassazione sulle transazioni via web. Dobbiamo avere una nuova iniezione di fiducia attraverso senso di responsabilità che porta a comportamenti virtuosi, competenza, serietà e fame di cultura e di approfondimento.

Prendendo spunto da Francesco vi chiedo di dare priorità al tempo e non allo spazio che abbiamo; “Ciò significa privilegiare azioni che generano nuovi dinamismi nelle società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finche fruttificheranno in importanti avvenimenti storici”.

Omar Cattaneo-Segretario Generale- Fim Cisl Asse de Po Cremona-Mantova

mail: ov.cattaneo@cisl.it

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