Domenica, 28 aprile 2024 - ore 19.51

Nuovo Centro Direzionale di piazza Gae Aulenti La nuova Milano del 21° secolo vista da RIKY

Oggi il Nuovo Centro Direzionale di piazza Gae Aulenti, col Palazzo della Regione e la nuova sede del Unicredit con le sue prospettive ardite, rappresentano benissimo l'evolversi architettonico dei Tempi

| Scritto da Redazione
Nuovo Centro Direzionale di piazza Gae Aulenti La nuova Milano  del 21° secolo vista da RIKY Nuovo Centro Direzionale di piazza Gae Aulenti La nuova Milano  del 21° secolo vista da RIKY Nuovo Centro Direzionale di piazza Gae Aulenti La nuova Milano  del 21° secolo vista da RIKY


Chi, negli anni '70 e '80, avesse osservato una qualsiasi cartolina di Milano fotografata da un elicottero, avrebbe notato l'espandersi progressivo della città verso i comuni limitrofi: da Cinisello fino a Sesto San Giovanni e a sud Cesano Boscone e Trezzano sul Naviglio. I programmi di pianificazione urbanistica erano profondamente diversi dagli attuali: la valorizzazione di quartieri scelti della città si realizzava attraverso un'edilizia residenziale in fondo assai povera, ne erano esempi di lusso le ville di San Siro e Milano 2. Le zone centrali rimanevano aperte al traffico (in piazza Scala si poteva parcheggiare!, Corso Vittorio Emanuele andava in tilt per il traffico del periodo natalizio, e non solo..).

Oggi invece la geografia urbanistica di Milano e' profondamente cambiata. Milano sta diventando una città pienamente europea (pur con ancora qualche limite..) e sopratutto le costruzioni proiettate verso il cielo sono notevolmente aumentate.

Mentre una volta svettavano solo il Pirellone e la Torre Velasca, oggi il Nuovo Centro Direzionale di piazza Gae Aulenti, col Palazzo della Regione e la nuova sede del Unicredit con le sue prospettive ardite, rappresentano benissimo l'evolversi architettonico dei Tempi. Simbolo principe ne e' il Bosco Verticale, due torri residenziali alte ben 78 e 111 metri, progettate dall'architetto Boeri: sui terrazzi degli edifici 900 alberi alti sei metri, con lo scopo di assorbire polvere e smog e soprattutto produrre ossigeno.  E     ricordarci che qualunque forma di progresso urbanistico, da Le Corbusier in poi, non potrà mai dimenticare il relazionarsi con la natura, nel suo profondo rispetto.

RIKYMILANO

Riprese di Gian Carlo Storti Milano 10 luglio 2015

 

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