AccaddeOggi 4 Luglio 1944 Colle del Lys, strage di partigiani: 144 morti, fra cui molti cremonesi, della 17° Brigata Garibaldi
Ogni anno ,il 4 luglio, ricorre il tragico anniversario della strage dei 144 morti e centinaia di feriti subiti dalla 17* Brigata Garibaldi tra cui molti cremonesi venuti su queste montagne a dare la loro vita per la nostra libertà, democrazia e costituzione.
Ogni anno ,il 4 luglio, ricorre il tragico anniversario della strage dei 144 morti e centinaia di feriti subiti dalla 17* Brigata Garibaldi tra cui molti cremonesi venuti su queste montagne a dare la loro vita per la nostra libertà, democrazia e costituzione.
In questo anniversario L'Anpi Cremonese, il comune di Cremona e molti cittadini partecipano alla manifestazione al Col del Lys per onorare i 2024 partigiani caduti nelle battaglie delle "quattro valli", a ricordare i partigiani cremonesi che qui hanno contribuito a conquistare la nostra libertà. è importante che si trasmetta ai giovani e giovanissimi la conoscenza degli errori commessi nel nostro passato, e dei sacrifici che si sono resi necessari per correggerli.
Due sono le figure cremonesi che sono ricordate dalla storia : ‘ Lupo’ –Ivano Piazzi e 'Kiro' Enrico Fogliazza.
7 LUGLIO 2013 - INAUGURAZIONE DELLA TARGA DEDICATA A KIRO FOGLIAZZA SUL COL DEL LYS
Domenica 7 luglio 2013, in occasione delle celebrazioni in omaggio ai 2.024 Caduti per la libertà nelle Valli di Susa, Sangone, Chisone e Lanzo, il Comitato del Colle del Lys ha deciso di dedicare una targa a ricordo di mio padre Enrico “Kiro” Fogliazza e mi ha chiesto di inaugurarla.
Di seguito il testo del breve saluto che ho rivolto ai numerosi ed illustri presenti.
Deo Fogliazza
• A nome dei figli e degli antifascisti di Cremona voglio ringraziare gli amici ed i compagni del Comitato Colle del Lys per aver voluto dedicare questa targa a mio padre Kiro, Commissario politico della 17° Brigata Garibaldi “Felice Cima”.
• Ringrazio anche i compagni dell’ANPI di Cremona, con particolare riguardo per i compagni di Pessina Cremonese, che anche quest’anno hanno voluto essere qui al Colle ed in Valle Susa per onorare il gemellaggio di sangue che lega noi cremonesi a queste terre ed a questo popolo.
• Ringrazio anche il Sindaco di Cremona per la sua presenza che segnala comunque attenzione e sensibilità e per le parole da lui usate stamane, nell’Assemblea dei Sindaci. Parole, coincetti chiari, netti e per le mie orecchie abbastanza inediti. Con Oreste Perri mio padre aveva saputo mantenere un solido rapporto personale. Anche se particolarmente pesante e duro è stato lo schiaffo, per lui e per i cremonesi Caduti per la libertà, prodotto dalla dedica di una via cittadina al fascistissimo Aldo Protti. Decisione che fa certamente capo all’Amministrazione Comunale anche se, per il vero, poggia su un parere purtroppo unanime della Commissione Toponomastica. Protti, infatti, insieme ad un manipolo di altri cremonesi, operò qui in valle, al fianco dell’esercito nazista, essendo di stanza ad Avigliana nel dinamitificio Nobel, dai primi di luglio 1944 fino all’arresto che avvenne, ad Avigliana appunto, il 29 aprile 1945. Qui inviato direttamente da Farinacci non certo in ferie, ma per dare la caccia ai tanti giovani cremonesi sfuggiti dalla fascistissima Cremona per venir quassù a combattere contro il fascismo e l’occupante tedesco. Non c’era alcun motivo positivo per dedicargli anche una via. Al contrario, ce ne erano e ce ne sono numerosi che la dovevano sconsigliare.
Kiro Fogliazza è morto il 18 febbraio di quest’anno. Il 22 del mese successivo avrebbe compiuto 93 anni. E’ passato dal sonno alla morte senza troppo soffrire, e questo ci ha resi un po’ più sereni.
Una delle ultime cose che mi ripeteva, nei rari momenti di lucidità delle ultime settimane, era la raccomandazione sempre rivolta al Colle, ai suoi cari compagni, a mantenerne saldo il ricordo.
Qui, dai primi di luglio del 1944 al 25 aprile del 1945 – giovane 24enne, aveva trascorso i 10 mesi più importanti della sua vita.
Qui era arrivato come giovane cresciuto nella cascina cremonese, mondo chiuso ed orientato solo al duro e faticoso lavoro.
Qui, durante le lunghe settimane di guerra partigiana, era cresciuto, aveva imparato a conoscere ed a conoscersi, aveva visto cadere tanti giovani compagni, aveva a sua volta rischiato. Ma aveva anche imparato ad apprezzare la solidarietà delle popolazioni valligiane.
Qui, prima inconsapevole, aveva potuto incontrare - con grande sorpresa ma anche con grande soddisfazione - circa 130 giovani cremonesi che erano saliti quassù – uno all’insaputa dell’altro – inviati dalla rete clandestina del partito comunista di Cremona e della resistenza antifascista.
Qui aveva partecipato a dare vita e poi a consolidare il filo rosso che lega la storia della nostra città alla storia di questa valle: storie fatte di sacrifici, di lotte, di sangue ma anche di profondissimi e decisivi vincoli di amicizia e di fratellanza.
Ebbene, oggi – cara Elena, cara Fernanda e carissimi tutti amici del Colle – con questa targa posta perennemente in questo storico luogo di libertà e di democrazia, noi suggelliamo ancora una volta la nostra amicizia e la nostra fratellanza. E decidiamo di mantenerle ben salde e di non disperderle mai.
Ci abbracciamo ed insieme abbracciamo il ricordo del partigiano Kiro che oggi, non può essere diversamente e ne sono certo, si sentirà finalmente appagato per essere qui, al fianco dei suoi compagni di lotta.
Grazie. Grazie di cuore a tutti voi.
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Il ricordo di ' Lupo' Ivano Piazzi di Giuseppe Azzoni (Cremona)
Di Ivano Piazzi ho un forte ricordo di compagno. Pensandolo in questi tristi momenti in cui abbiamo appreso della sua scomparsa e non ci è possibile parlarne insieme, magari in una "camera ardente", mi è venuta in mente una pagina di Franco Dolci che lo riguarda, una pagina cuore e memoria che voglio partecipare con voi. E' in un fascicolo "Dalla lotta per il caropane all'emigrazione in Cecoslovacchia". Si parla delle dure lotte sociali che comportarono per compagni onesti e generosi ingiusti processi classisti e lunga galera "preventiva" nel periodo tra il '48 e il '53. Dolci parla qui di eventi che riguardarono "42 uomini e 22 donne di Gussola e Torricella", imputati per fatti "sovversivi" relativi agli scioperi nelle campagne. Molti di loro in carcere per lunghi mesi, altri latitanti nascosti e fuggiaschi. Scrive Dolci: <"... il Partito non li ha mai abbandonati, ha chiesto loro se erano disposti ad andare all'estero, in un Paese socialista. Si fece una riunione in un casotto nel podere di Amilcare Furini. Era presente l'on. Giacomo Bergamonti il quale li istruì circa fotografie, documenti falsi, aspetto (capelli molto corti... taglio austriaco...) per un viaggio non privo di incognite... mutande lunghe di lana... maglione pesante... cappotto... La partenza era fissata in un giorno di novembre 1951, sulla strada da Gussola per Solarolo Rainerio. Pioveva, il Po si ingrossava per la terribile alluvione del '51. Sul luogo dell'appuntamento giunse una macchina nera, quella del PCI a sei posti, e incominciò il viaggio. Alla guida c'era il giovane garibaldino della Val Susa Ivano Piazzi "Lupo".> In una occasione a Ivano gliene ho chiesto... sorrise, sornione e riservato, non commentò, ma traspariva evidente il ricordo e l'orgoglio... di compagno. Ve lo trasmetto in suo omaggio.