Ogni 21 febbraio dal 2000 ricorre la Giornata internazionale della lingua madre indetta dall’UNESCO, in ricordo delle vittime della lotta per l’indipendenza della lingua bengalese e per ribadire che la difesa della lingua madre di ciascuno e delle diversità linguistiche: elementi indispensabili per la nostra sopravvivenza. Perché le diversità linguistiche e culturali sono una ricchezza. Nel 2007 questa giornata è stata riconosciuta dall’Assemblea Generale dell’ONU, vediamo perché proprio oggi.
Perché il 21 febbraio si celebra la giornata della lingua madre?
La Giornata internazionale della lingua madre celebra l’anniversario di un episodio accaduto il 21 febbraio 1952, quando diversi studenti bengalesi dell’Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.
All’epoca, infatti, il Pakistan comprendeva anche il Bangladesh. Una rivendicazione terminata nel sangue ma che, come accaduto altre volte, diventa occasione di riflessione, di confronto, di idee. Ed è in memoria di questo episodio che l’Unesco, nel 2007, ha deciso di istituire una giornata a tema, che corrisponda non solo alla memoria del coraggio di quei giovani studenti ma anche a una presa di coscienza sull’importanza della propria lingua madre. Ma non solo.
Giornata della lingua madre: l’importanza del plurilinguismo
Negli ultimi anni, infatti, la Giornata Internazionale della Lingua Madre è diventato un evento molto sentito, non soltanto per la rilevanza storica della ricorrenza, ma anche perché in quest’occasione si ribadisce la necessità di preservazione delle diversità linguistiche e l’importanza del riconoscimento del plurilinguismo: la “lingua madre” rappresenta innegabilmente, dal punto di vista culturale, il legame primigenio con le proprie radici e con la propria identità culturale.