Egregio direttore, sento e ritengo di dire ciò che penso suggeritomi dalla mia esperienza su quanto succede tra i democratici. Di riforme se ne parla da anni e D’Alema fu presidente di una di quelle iniziative assieme a Berlusconi, allora andava bene, adesso no, perché?
Renzi le fa con Verdini personaggio scomodo, si dice perdiamo voti a sinistra ma a sinistra di persone scomode ce ne sono tante a cominciare da coloro che gridavano fascisti agli sfollati dalmati e giuliani per arrivare a coloro che silurarono Romano Prodi, che si godono una lauta pensione lasciando noi a secco: coloro che inneggiavano ai dittatori di Mosca e di Belgrado si sono forse resi conto dei loro errori? (...) Si dice quindi ritorniamo al passato dando la facoltà a un Turigliatto o a un Mineo di turno di far saltare il banco a suo piacimento.
Che la sinistra o minoranza che sia possa dire noi avremmo fatto così o cosà è un diritto, pretendere che il conduttore rinunci al suo ascoltando altri è troppo. Negli anni 1946-47 si vedeva solo il rosso della bandiera ma il 18 aprile 1948 gli italiani hanno dato al vento il Tricolore sfidando promesse, lusinghe e anche minacce, qualcuno prometteva un bagno di sangue. Anche Veltroni ha detto la sua: anche Mussolini ha governato con largo consenso poi è finita come si sa. Viene da chiedergli quali soluzione propone se venisse meno l’attuale? (...) Ma a sinistra ci sono anche i contestatori di professione, i quali lavorano per mantenere la loro clientela. (...)
A. R. (Viadana)