Peccato che proprio come per Pedemontana lombarda la sovraesposizione di regioni a guida leghista obblighi politicamente il Governo a stare fuori dalla partita e ad accettare rocambolesche convenzioni che tutelano i costruttori ed i concessionari, come in questo caso la Sis. È bene ricordare al governatore Luca Zaia che nei Paesi civili si ricorre al Project Financing per ridurre il peso della spesa pubblica sulle infrastrutture e non per aumentarlo.
In questo caso la Regione si è accollata tutti i rischi d'impresa. In tal modo è venuta meno la ragione principale per il ricorso al Project Financing: minimizzare le risorse pubbliche impegnate e non far ricadere totalmente l’investimento sulla spesa pubblica.
Un sistema per certificare il traffico se vuole Zaia lo può trovare: è il mercato finanziario. Lo stesso che non ha fatto nessun prestito perché non crede al rientro della spesa con i pedaggi del traffico. Dopo gli esempi fallimentari di Brebemi e Teem ( le due autostrade lombarde vuote a due anni dalla loro apertura) l'unico che poteva concedere un prestito di 300 milioni alla regione Veneto non poteva che essere la Cassa Depositi e Prestiti (istituto di Credito del Ministero dell’Economia). A rendere ulteriormente antieconomica la realizzazione della Pedemontana c'è la decisione, iniqua, della regione di accollarsi anche il costo del 22% dell'IVA.
Dario Balotta Presidente ONLIT Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti
Verona 5 giugno 2017