Per difendere il Punto Nascite dell’Oglio Po non si scredita quello di Asola
La presidente del Comitato pro ospedale di Asola risponde a quanto affermato nei giorni scorsi dal dott. Borghesi, del Comitato pro Oglio Po e pubblicato
Trovo veramente scorretta la scelta del "Comitato per la difesa e il rilancio di Oglio Po" di difendere il presidio locale screditando e mettendo in cattiva luce un Ospedale che niente ha a che vedere con la situazione attuale.
Mi sembra la classica "guerra tra poveri" nella quale tutti perdono e gli unici che vincono sono i "consigliori" che hanno altri interessi da difendere.
Missione del comitato è la difesa e il rilancio delle attività del nosocomio e non la guerra con altri ospedali.
Quando il nostro sindaco, insieme ad altri amministratori locali del territorio mantovano-cremonese, ha incontrato l’On. Faraone, sottosegretario al ministero della Sanità, ha perorato la causa di tutti i piccoli ospedali della nostra zona, senza fare distinzioni o graduatorie.
Vedo che la correttezza non paga. E che pur di ottenere ciò che si considera dovuto, alcuni cittadini sono disposti a mettere in difficoltà altre aree con gli stessi problemi.
E allora desidero rispondere al presidente del Comitato Oglio Po, dott. Luigi Borghesi, informandolo che anche per l'ospedale di Asola tardano a vedersi mantenute le promesse di rilancio e di impegno ad aumentarne servizi ed attrattività, e di investimenti in strumentazione ed in competenze professionali.
E come tutti sanno Asola ha dovuto per anni gestire dei reparti chiusi per lavori. Ma non per questo il livello di assistenza è peggiorato e il numero di parti è diminuito.
Qualsiasi cosa affermi il dott. Borghesi, che parla senza contezza dei fatti, l'ospedale di Asola rientra in tutti i parametri previsti dalle normative vigenti, e questo vale anche per il reparto di ginecologia ed ostetricia.
È solo di qualche mese fa la relazione dell’ISTAT dalla quale emerge un preoccupante calo delle nascite (meno 105.000 nel 2017), a fronte della quale il nostro ospedale registra un aumento di parti, segno di una struttura attiva, funzionante e richiesta dalle pazienti.
E questo è confermato anche quest’anno, infatti ad Asola abbiamo già 20 parti in più rispetto allo scorso anno e siamo in controtendenza rispetto a tutti i presidi dell'Asst mantovana che ha visto una riduzione continua dei parti negli ultimi anni.
Credo che i fatti parlino da sé!
Le donne vogliono venire a partorire ad Asola perché sanno che l'assistenza e la professionalità sono garantite e che vengono coccolate ed accudite in ogni fase del percorso.
Bisogna puntare sul l'eccellenza e sulla specializzazione per avere qualche chance di veder mantenuti i servizi nei nostri ospedali.
Dichiarazione del presidente del Comitato pro Ospedale di Asola