Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 15.15

Bordo (Sinistra Italiana): ‘No alla chiusura del punto nascite dell’Ospedale Oglio Po’

Il Deputato: «Garantisce servizi medici e di cura, fondamentali per mamme, bambini e non solo. Non si può chiuderlo per puro calcolo aritmetico»

| Scritto da Redazione
Bordo (Sinistra Italiana): ‘No alla chiusura del punto nascite dell’Ospedale Oglio Po’

«Ho presentato un’interrogazione al Ministro della Salute poiché è a rischio chiusura il punto nascite dell’ospedale Oglio Po, a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, struttura strategica anche per il territorio circostante, che include il Cremonese e parte del Mantovano»: così Franco Bordo, Deputato di Sinistra Italiana.

«Purtroppo, secondo il decreto della Ministra Beatrice Lorenzin, il punto nascite non avrebbe uno dei requisiti necessari per continuare nella sua attività, vale a dire le 500 nascite annue. Malgrado rappresenti un servizio fondamentale per la popolazione del territorio, in modo particolare per le donne, per quanto riguarda la ginecologia, la pediatria, l’ostetricia, non gli spetterebbe un’ulteriore deroga, poiché l’ultimo dato registrato è di 437 nascite. Un dato – è vero – inferiore dal punto di vista meramente numerico a quello necessario, eppure di troppo poco inferiore – a nostro avviso – per non tenere conto delle conseguenze di una cancellazione fatta per puro calcolo aritmetico e a cuor leggero», prosegue il parlamentare.

«Sono fortemente contrario alla chiusura di questo punto nascite, che rappresenta un punto di riferimento in Lombardia e per tutte le donne che – in un momento molto delicato, come quello della gravidanza e del parto – hanno bisogno di strutture, cure e attenzioni dedicate. Chiedo dunque quali azioni intenda mettere in atto il Ministro della Salute affinché il punto nascite dell’Ospedale Oglio Po possa proseguire con la sua fondamentale attività, anche alla luce del fatto che il punto nascite garantisce 24 ore al giorno anche servizi di ginecologia, pediatria e ostetricia e, a corto raggio, è attivo anche un reparto di terapia intensiva neonatale e subintensiva per le madri», conclude Bordo.

In allegato .pdf, il testo dell’interrogazione.

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