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PER STARE BENE BISOGNA LAVORARE SOLO OTTO ORE ALLA SETTIMANA

Lo dice la scienza

| Scritto da Redazione
PER STARE BENE BISOGNA LAVORARE SOLO OTTO ORE ALLA SETTIMANA

Lavorare aiuta a sentirsi realizzati e a proteggere la propria salute mentale. Ma quello che i ricercatori hanno appena scoperto è che basta un giorno di lavoro alla settimana per godere davvero di tutti i benefici che un impegno professionale assicura. Non è necessario un impiego full time. La condizione lavorativa è importante per il benessere mentale: come conferma l’ultimo rapporto Istat sulla salute degli italiani, le persone inattive e disoccupate tra i 35 e i 64 anni riferiscono più spesso disturbi di depressione o ansia cronica grave (10,8% e 8,9%) rispetto ai coetanei occupati (3,5%). Secondo gli esperti, fra i benefici che offre il lavoro ci sono i contatti sociali che permettono di costruire una rete di rapporti, un senso di identità e la possibilità di scandire ordinatamente la propria giornata. Oltre che, naturalmente, la possibilità di disporre di una somma per soddisfare bisogni ed esigenze. 

 

Per stare bene basta lavorare 8 ore a settimana Secondo i ricercatori, lavorare solo otto ore a settimana ha lo stesso impatto positivo di una occupazione a tempo pieno d adult business professional sitting at table with laptop and talking on mobile phone. Businessman working in office. Mid adult business professional sitting at table with laptop and talking on mobile phone. Businessman working in office.Luis Alvarez Lavorare aiuta a sentirsi realizzati e a proteggere la propria salute mentale. Ma quello che i ricercatori hanno appena scoperto è che basta un giorno di lavoro alla settimana per godere davvero di tutti i benefici che un impegno professionale assicura. Non è necessario un impiego full time. La condizione lavorativa è importante per il benessere mentale: come conferma l’ultimo rapporto Istat sulla salute degli italiani, le persone inattive e disoccupate tra i 35 e i 64 anni riferiscono più spesso disturbi di depressione o ansia cronica grave (10,8% e 8,9%) rispetto ai coetanei occupati (3,5%). Secondo gli esperti, fra i benefici che offre il lavoro ci sono i contatti sociali che permettono di costruire una rete di rapporti, un senso di identità e la possibilità di scandire ordinatamente la propria giornata. Oltre che, naturalmente, la possibilità di disporre di una somma per soddisfare bisogni ed esigenze. VIDEO LA NUOVA FORD MUSTANG BULLITT DEBUTTA IN EUROPA Molti studi epidemiologici svolti in Europa e negli Stati Uniti hanno dimostrato che un livello socio-economico basso, che spesso è la conseguenza della disoccupazione, aumenta il rischio di ammalarsi e il tasso di mortalità (Harvey Brenner, 2016). In particolare, quando la disoccupazione dura a lungo, cresce il pericolo di malattie cardiache, di ictus, di patologie mentali, oltre che, addirittura, di suicidio. Ma c'era una domanda chiave che finora era rimasta senza risposta: quanto occorre lavorare per ottenere i benefici sulla salute mentale che offre un impiego? Ora i ricercatori lo sanno: i vantaggi non sono proporzionali alla quantità di impegno. Basta una giornata (fino a otto ore) di lavoro alla settimana. Non c’è alcun vantaggio extra per la salute mentale se si lavora più a lungo. Lo studio Brendan Burchell dell'Università di Cambridge, coautore della ricerca, sulla rivista Social Science and Medicine, ha spiegato in che modo il suo team è arrivato a questa conclusione. Sono state analizzate le risposte a un sondaggio condotto nel Regno Unito, ogni anno, a partire dal 2009: i ricercatori avevano a disposizione i dati di oltre 71 mila persone tra i 16 e i 64 anni. Tra le varie domande, ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario e stabilire un punteggio sulla propria salute mentale, valutare quanto fossero soddisfatti della propria vita e fornire una miriade di altri dati, fra cui le informazioni sulla condizione lavorativa e le ore di lavoro. Tenuto conto di diversi altri fattori, come il reddito familiare, l'età, eventuali figli e possibili malattie, i risultati hanno mostrato che il passaggio dalla disoccupazione all'occupazione è davvero salutare: riduce del 30% il rischio di rientrare nella categoria di chi ha una «salute mentale scarsa». E, sorpresa, la percentuale è sempre la stessa, indipendentemente dal fatto che si lavori solo un giorno alla settimana o molto di più. Un'ulteriore analisi dei dati ha suggerito che, in generale, lavorare meno delle ore previste in un full time, da 36 a 40 ore settimanali, non è legato a condizioni di salute mentale peggiori. Secondo gli autori, anche se a volte vengono proposte misure come il reddito di base universale come un modo per affrontare un futuro in cui molti lavori saranno eseguiti dalle macchine, la ricerca rivela l'importanza di avere un limitato, ma costante impegno di lavoro per salvaguardare la salute mentale, e incoraggia soluzioni come le settimane lavorative più brevi. «È molto, molto meglio ridurre l'orario di lavoro per tutti», ha affermato Burchell, «piuttosto che aumentare la disoccupazione per alcune persone».

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