Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 10.00

Condanna dell'aggressione russa e sostegno alla causa ucraina

EMERGENZA UCRAINA

| Scritto da Redazione
Condanna dell'aggressione russa e sostegno alla causa ucraina

Premesso che:

l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa rappresenta una violazione di principi e norme che regolano la vita della comunità internazionale e in particolare il rispetto della indipendenza, sovranità e integrità territoriale di ogni Stato;

non sono accettabili, sotto ogni forma, "sovranità limitate", sfere di influenza e protettorati che ledano la sovranità, l'integrità territoriale, l'indipendenza, la sicurezza, le alleanze di ogni Stato; il Governo italiano ha condannato immediatamente e con assoluta fermezza la aggressione russa all'Ucraina, inaccettabile e ingiustificata, e tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento hanno espresso analoga condanna; analoga unanime condanna hanno espresso l'Unione europea, il G7, la NATO e tutti i loro Stati membri nonché altri Stati quali, ad esempio, la Svizzera e il Giappone; la guerra sta già provocando ingenti perdite umane, sofferenze, distruzioni, nonché consistenti flussi di profughi e una grave emergenza umanitaria; di fronte a una invasione ingiustificata e illegittima, inevitabile e necessaria è la adozione di sanzioni, (a partire dalla sospensione di temporanea e selettiva della Federazione Russa dal sistema SWIFT) che devono essere efficaci, selettive e assunte in modo collegiale e uniforme da tutti i Paesi; tali sanzioni potranno comportare impatti negativi sull'andamento economico dell'Italia e delle sue imprese e famiglie, già gravate dagli effetti negativi della pandemia;

Il Consiglio comunale esprime la più ferma condanna nei confronti dell'invasione russa, nonché la piena solidarietà alla causa ucraina; il proprio sostegno ideale alle aspirazioni europee dell'Ucraina e auspica una rafforzata collaborazione tra Unione Europea e Ucraina; impegna Sindaco e Giunta a:

• concordare con la Prefettura e con ATS le misure di intervento più adeguate all'evolversi della situazione bellica e dell'emergenza profughi;

• monitorare la situazione delle persone Ucraine già presenti sul territorio;

• fornire loro sostegno nella possibilità di ricongiungersi con parenti ancora in Ucraina;

• prevedere misure di sostegno socioeconomico ai fini di rendere decorosa la presenza di profughi Ucraini sul territorio cremonese anche attraverso il contributo della nostra comunità, delle sue reti di solidarietà, che anche nella recente emergenza sanitaria hanno mostrato grande sensibilità e grande attenzione alle situazioni di fragilità;

• concordare con ATS misure di sostegno sanitario che tengano sicuri i profughi Ucraini e che tengano sicura la comunità Cremonese;

• attivarsi, per supportare le operazioni di sostegno avviate da parte delle altre istituzioni nei confronti della popolazione ucraina, con particolare attenzione all'accoglienza dei profughi in fuga dalle zone di guerra;

• attivarsi, in collaborazione con gli altri soggetti del sistema economico, per individuare e promuovere nuovi mercati verso i quali indirizzare esportazioni e investimenti non allocabili sul mercato russo

• concordare con l'Ufficio Scolastico Territoriale modalità per rendere possibile l'inserimento presso le scuole primarie e secondarie di eventuali studenti provenienti dall'Ucraina;

ad attivarsi presso il Governo affinché: esiga dalle Autorità russe l'immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina;

si continui a sostenere in sede europea la ulteriore sospensione del Patto di stabilità e la istituzione di un fondo europeo compensativo per gli Stati maggiormente penalizzati dalle sanzioni; siano previste misure di sostegno alle imprese per i maggiori oneri derivanti dall'applicazione delle sanzioni; sia accertato il mantenimento in sicurezza del sito nucleare di Chernobyl, ora sotto controllo da parte delle forze armate russe, e dei depositi di scorie nucleari messi a rischio dallo sviluppo del conflitto.

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