Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 13.08

Ucraina. Patriarca Kirill con il Papa, comune speranza per una pace giusta

Pace Ucraina

| Scritto da Redazione
Ucraina. Patriarca Kirill  con il Papa, comune speranza per una pace giusta

La crisi ucraina, gli aiuti umanitari e l’importanza del processo negoziale in corso (un documento di 15 punti), “esprimendo la loro speranza per il raggiungimento al più presto di una pace giusta”. Questi i temi al centro del colloquio che oggi hanno avuto il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e papa Francesco. Ne dà notizia il Dipartimento comunicazione del Patriarcato di Mosca.

A nome della Chiesa ortodossa russa, ha preso parte alla conversazione il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne. Era presente anche il capo del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il card. Kurt Koch, per la Chiesa cattolica romana.

Attenzione agli aspetti umanitari e al processo negoziale

“Sua Santità ha salutato cordialmente il Primate della Chiesa cattolica romana, esprimendo soddisfazione per la possibilità di organizzare un colloquio”, si legge nel comunicato. “Inoltre, ha avuto luogo una discussione dettagliata della situazione sul suolo ucraino. Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti umanitari dell’attuale crisi e alle azioni della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica romana per superarne le conseguenze. Le parti hanno sottolineato l’eccezionale importanza del processo negoziale in corso, esprimendo la loro speranza per il raggiungimento al più presto di una pace giusta”.

Papa Francesco e il Patriarca Kirill hanno discusso anche di alcune questioni attuali della cooperazione bilaterale.

Lavorare insieme, usare il linguaggio di Gesù per chiedere pace e aiutare

“La Chiesa – il Papa ha convenuto con il Patriarca – non deve usare la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù. Siamo pastori dello stesso Santo Popolo che crede in Dio, nella Santissima Trinità, nella Santa Madre di Dio: per questo dobbiamo unirci nello sforzo di aiutare la pace, di aiutare chi soffre, di cercare vie di pace, per fermare il fuoco”.

Entrambi hanno sottolineato l’eccezionale importanza del processo negoziale in corso perché, ha detto il Papa, “chi paga il conto della guerra è la gente, sono i soldati russi ed è la gente che viene bombardata e muore”.

Papa: “Guerre sempre ingiuste. Chi paga è il popolo di Dio”

“Come pastori – ha continuato il Papa – abbiamo il dovere di stare vicino e aiutare tutte le persone che soffrono per la guerra. Un tempo si parlava anche nelle nostre Chiese di guerra santa o di guerra giusta. Oggi non si può parlare così. Si è sviluppata la coscienza cristiana della importanza della pace”.

E, convenendo con il Patriarca quanto “le Chiese sono chiamate a contribuire a rafforzare la pace e la giustizia”, papa Francesco concludeva: “Le guerre sono sempre ingiuste. Perché chi paga è il popolo di Dio. I nostri cuori non possono non piangere di fronte ai bambini, alle donne uccise, a tutte le vittime della guerra. La guerra non è mai la strada. Lo Spirito che ci unisce ci chiede come pastori di aiutare i popoli che soffrono per la guerra”.

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