Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 18.55

Pianeta migranti. L’Italia esporta bombe e importa rifugiati.

La denuncia arriva dalla Rete Disarmo, da Amnesty International e dall'Osservatorio permanente per le armi leggere, OPAL, di Brescia.

| Scritto da Redazione
Pianeta migranti. L’Italia esporta bombe e importa rifugiati. Pianeta migranti. L’Italia esporta bombe e importa rifugiati. Pianeta migranti. L’Italia esporta bombe e importa rifugiati.

Il 29 ottobre diverse tonnellate di bombe venivano caricate su un Boeing 747 della compagnia azera Silk Way all'aeroporto di Cagliari, destinazione Taif, alla base militare della Royal Saudi Armed Forces.

"Si tratta - secondo l’Osservatorio permanente per le armi leggere di Brescia, Opal - di una nuova fornitura di bombe fabbricate nell'azienda tedesca Rwm Italia in Sardegna che fa seguito alle spedizioni degli ultimi anni". Infatti, ordigni inesplosi venduti dall'Italia, come le bombe Mk84 e Blu109, sono stati ritrovati in diverse città dello Yemen, bombardato da sette mesi dalla coalizione guidata da Ryad.

Senza alcun mandato internazionale, gli sceicchi, con l'appoggio dei paesi sunniti della regione, lanciano bombe sullo Yemen per contrastare l'avanzata nel paese del movimento di opposizione armata sciita, Houthi.

L'Italia da decenni vende armi in Medio Oriente, spesso con scarsa trasparenza, e l'Arabia Saudita, nonostante le ripetute violazioni dei diritti umani, è tra i maggiori acquirenti. Ma quest'ultima spedizione di bombe è a dir poco  sconcertante  se pensiamo che la legge 185 del 1990, che controlla l’export delle armi, è perentoria nel vietare l’esportazione di armi a paesi in guerra. 

Proprio il giorno in cui partivano le bombe da Cagliari, il Segretario dell'Onu condannava i bombardamenti sauditi che avevano colpito un ospedale di Medici senza Frontiere e chiedeva di "rispettare gli obblighi stabiliti  dal diritto umanitario internazionale per prevenire attacchi contro i civili".

Il bilancio delle vittime in Yemen è pesante: 4mila morti (400 bambini), 20mila feriti (di cui almeno la metà civili), un milione di sfollati e 21 milioni di persone che necessitano di aiuti umanitari.

Lo Yemen, un paese di 25 milioni di abitanti, si sta svuotando. Il grosso della popolazione, per fuggire dalle bombe saudite fabbricate anche in Italia si riversa nel Corno d'Africa, soprattutto nel Somaliland e a Gibuti. I campi profughi di questi paesi si sono gonfiati a dismisura negli ultimi mesi.

Nelle tendopoli dei disperati non tarda mai ad arrivare anche la rete dei trafficati di esseri umani: la disperazione è un’ottima miniera d’oro per i criminali che guadagnano sulla pelle altrui.  E’ per sfuggire ai campi profughi che, molto spesso, si  progettano i viaggi sulle rotte del deserto che portano in Europa, e nel nostro paese. Chi fomenta le guerre vendendo armi ai contendenti è responsabile dei flussi di profughi che in questi anni cercano di mettersi in salvo da noi.

Si può ben dire che l’Italia che esporta bombe importa profughi. Come gli altri paesi europei, del resto, dal momento che il mercato dei venditori d’armi è piuttosto affollato, cosa che non diminuisce, ma anzi amplifica, le responsabilità della crisi a cui stiamo assistendo. 

Spesso quelli che dicono “Aiutiamoli a casa loro” sono gli stessi che hanno impostato politiche predatorie e che non si fanno scrupoli davanti a nessun tipo di affare, pur che porti soldi, anche a costo di eludere la legge.

Pax Christi Cremona

Foto n. 1 bombardamenti in yemen

Foto n.2 bomba Blu-109B inesplosa dopo raid aereo saudita in Yemen

Foto n. 3 sbarco di profughi yemeniti a Gibuti

 

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