Caro Direttore, il signor Fiori, legittimamente, ritiene che la gran parte di ciò che accade nella comunità ruoti attorno al termovalorizzatore. Rispetto il suo convincimento. Fortunatamente non è così. Per noi e pure per lui. Il termovalorizzatore è un impianto industriale. Non è un idolo. Quando la tecnologia metterà a disposizione strumenti migliori di smaltimento e valorizzazione dei rifiuti in un equo rapporto costi/benefici, il termovalorizzatore verrà giustamente consegnato alla storia. Peraltro le migliori città europee in fatto di qualità ambientale si sono dotate, anche molto recentemente, di termovalorizzatori. In primis le città in vetta: Zurigo, Vienna, Stoccolma, Berlino, Londra, Amsterdam. Compresa Parigi. A Copenaghen addirittura si scia sopra l'impianto. A ulteriore dimostrazione che altre sono le fonti maggiormente inquinanti. Traffico veicolare e impianti di riscaldamento diffusi in particolare. Questi ultimi regrediti in città grazie al teleriscaldamento alimentato prevalentemente proprio dal termovalorizzatore. Comunque sia, sarà interessante conoscere l'esito dell'indagine epidemiologica avviata da ATS Valpadana circa gli effetti di rilascio del termovalorizzatore sulla salute dei cittadini. Anche rapportati alle altre fonti inquinanti. In conseguenza si deciderà. Con responsabilità e serietà.
Di certo non è il termovalorizzatore di Cremona il perno dell'investimento sui servizi pubblici generato dalla proficua intesa tra A2A e LGH. Ma su questa ho già scritto e non serve ripetere.
Sen. Luciano Pizzetti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sottosegretario di Stato
