Sabato, 11 maggio 2024 - ore 05.43

Politica USA: Romney davanti alla Clinton nella corsa alla Presidenza

L'esponente conservatore sconfitto alle Elezioni Presidenziali del 2012 dato davanti alla candidata democratica da un recente sondaggio.

| Scritto da Redazione
Politica USA: Romney davanti alla Clinton nella corsa alla Presidenza

Certa la vittoria del moderato repubblicano e della centrista democratica nelle rispettive Elezioni Primarie

Philadelphia - Per i democratici americani il tacchino di Thanksgiving potrebbe essere indigesto. Nella giornata di mercoledì, 25 Novembre -la vigilia del Giorno del Ringraziamento- le quotazioni per la corsa alla Presidenza degli Stati Uniti dell'esponente del Partito Repubblicano Mitt Romney hanno superato quelle della probabile candidata del Partito Democratico Hillary Clinton.

Come riportato dall'autorevole Reuters, secondo un sondaggio della Quinnipiac University, realizzato con un margine di errore del 4%, Mitt Romney, candidato repubblicano sconfitto nelle ultime Elezioni Presidenziali statunitensi del 2012 dall'attuale Presidente, il democratico Barack Obama, otterrebbe il 45% dei consensi qualora la consultazione elettorale si dovesse svolgere il giorno di Thanksgiving.

Staccata, anche se di poco, sarebbe, con il 44%, Hillary Clinton, l'ex-Segretario di Stato, sconfitta da Obama nelle Primarie democratiche del 2008, data per probabile candidata dello schieramento liberale nelle prossime Elezioni Presidenziali. 

Il sondaggio della Quinnipiac University rappresenta una buona notizia per i repubblicani che, dopo la storica vittoria nelle Elezioni di Mid-Term dello scorso Novembre, intravedono la possibilità di eleggere un proprio rappresentante alla Casa Bianca con un candidato già collaudato.

Del resto, l'assenza di un candidato di rilievo alla presidenza è stato il problema dei repubblicani, mentre i democratici sono sembrati in difficoltà nel trovare un contendente interno capace di contendere la nomination democratica alla Clinton.

A confermare l'opportunità di una ri-candidatura da parte di Romney, esponente dello schieramento moderato del Partito Repubblicano, è sempre il sondaggio della Quinnipiac, che quota l'ex-Governatore del Massachusetts avanti con il 19% rispetto all'ex-Governatore della Florida Jeb Bush, esponente conservatore fermo all'11%, e al Governatore del New Jersey, il centrista Chris Christie, staccato con l'8%.

Sempre nel campo conservatore, ad essere interessanti sono anche le candidature dei senatori Rand Paul e Ted Cruz, e quelle del Governatore del Wisconsin Scott Walker e dell'ex-Governatore dell'Arkansas Mike Huckabee, date tutte attorno al 5%.

Per quanto riguarda le primarie democratiche, la rilevazione della Quinnipiac dà la Clinton, espressione dell'ala centrista del Partito Democratico, saldamente in testa con il 57%, seguita dall'esponente dell'ala sinistra dei democratici, la senatrice Elizabeth Warren, con il 13%, mentre l'attuale Vice Presidente, Joe Biden, è fermo con il 9%.

La rilevazione sembra confermare un trend elettorale fortemente critico nei confronti del Presidente Obama, accusato dagli stessi elettori democratici di non avere saputo realizzare con forza le riforme della sanità, dell'immigrazione, e di non avere sostenuto il ceto medio ed il finanziamento delle infrastrutture come, invece, promesso durante la campagna elettorale.

Dall'altra parte, i repubblicani accusano Obama di attuare una politica troppo sbilanciata a sinistra, e di non avere dato una leadership chiara e forte agli Stati Uniti in ambito estero e di difesa.

Obama e il Congresso avviano la guerra sull'immigrazione

Il confronto tra Obama e i repubblicani, che dopo la vittoria nelle Elezioni di Mid-Term controllano il Congresso, è già stato avviato sul tema dell'immigrazione, il cavallo di battaglia scelto dal Presidente per rilanciare l'attività della sua Amministrazione.

Obama, per compattare il consenso della parte sinistra del Partito Democratico, ha dichiarato di essere intenzionato ad avvalersi di tutti i suoi poteri esecutivi per approvare una riforma dell'immigrazione volta a regolarizzare circa 5 milioni di immigrati irregolari che sarebbe costoso e disumano rimpatriare.

Inoltre, il Capogruppo democratico al Senato, Harry Reid, ha compattato il fronte l'ala sinistra dei democratici per guidare un'opposizione dura e risoluta ai repubblicani.

In risposta, come riportato dall'autorevole Politico, i repubblicani hanno deciso di bloccare i fondi destinati all'Amministrazione Presidenziale per l'esecuzione delle misure inerenti all'immigrazione.

Nello specifico, i conservatori hanno optato per finanziare il budget complessivo del nuovo anno con un emendamento che impone un finanziamento temporaneo per le misure destinate all'attuazione della riforma dell'immigrazione.

Matteo Cazzulani, Analista di tematiche Trans Atlantiche, Twitter @MatteoCazzulani

 

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