Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 17.51

Racconto Per un po’ di tabacco e un po’ di sale di Ermete Bodini

I più informati sapevano che ad Ostiano, in un posto descritto con dovizia di particolari perché non si perdesse tempo a cercarlo, si potevano trovare delle belle foglie di tabacco.

| Scritto da Redazione
Racconto Per un po’ di tabacco e un po’ di sale di Ermete Bodini

Racconto Per un po’ di tabacco e un po’ di sale di Ermete Bodini

I più informati sapevano che ad Ostiano, in un posto descritto con dovizia di particolari perché non si perdesse tempo a cercarlo, si potevano trovare delle belle foglie di tabacco.

Chi fuma, anche in tempo di guerra, è disposto a giocarsi tutto pur di reperire la materia prima. Decido di buttarmi, di affrontare l’impresa: so che è rischioso, perché, anche a Cremona, la situazione è, a dir poco, caotica. Recentemente hanno bombardato Porta Milano e ci sono tedeschi e fascisti dappertutto.

La bici è il mio unico mezzo di locomozione. Pedalo velocemente, il miraggio di procurarmi il tabacco mi allevia la fatica ed il percorso non mi sembra poi tanto lungo. Non incontro quasi nessuno. Meno male. Arrivo ad Ostiano, riesco ad avere le tanto desiderate foglie di tabacco e mi metto in strada dal lato opposto.

Fra poco sarò a casa, potrò sistemare con estrema cura ciò che ho nello zaino. Quasi mi vedo mentre prendo una cartina, l’arrotolo con il tabacco: mi arriva alle narici il desiderato aroma e un fi lo di fumo volteggia per la stanza.

Ma questo è solo un attimo di distrazione, infatti, quando arrivo all’altezza di Persichello, sento il rombo di una macchina. Oddio, cosa faccio? Mi fermo, scendo di strada, appoggio per terra la bici e, con aria del tutto indifferente, fingo di fare pipì.

Non succede niente perciò mi ricompongo, riprendo il mio mezzo di trasporto e mi metto il cuore in pace. Solo per poco, perché subito dopo arriva un’altra macchina. E se fossero loro, i tedeschi o i fascisti? Ho davvero paura.

Poco lontano da me c’è il ponte che porta a Persico; mi rifugio là sotto. Sento il cuore che mi batte all’impazzata e con la mano tasto la chiusura dello zaino nel timore che nella breve corsa sia accaduto qualcosa alle mie foglie di tabacco.

Attimi eterni, poi il silenzio totale che incombe sulla strada mi fa capire che anche quella macchina se ne è andata. Dal mio nascondiglio metto fuori solo la testa, guardo cautamente intorno e, poiché non c’è in giro nessuno, mi riapproprio della bici e proseguo nel mio ritorno a casa.

Ora che sono passati tanti anni, mi chiedo se davvero valesse la pena di correre dei rischi per delle sigarette, ma se ne correvano sempre, anche per procurarsi l’indispensabile. In quei momenti la borsa nera imperversava e la tessera annonaria con i generi alimentari numerati e razionati non ovviava certo a tutte le necessità. Ogni giorno mancava qualcosa, anche il pane era poco. Oggi manca il sale, in città è introvabile, è diventato una merce rara.

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ERMETE BODINI è nato nell’anno 1924 a Cremona dove ha sempre vissuto. La sua famiglia d’origine era composta da tredici persone. Si è sposato, ha avuto un fi glio ed attualmente è vedovo. Ha lavorato come imbianchino. Da giovane si è dedicato allo sport e alla musica: è stato giudice ed arbitro di sport acquatici e di atletica. Ha suonato la tromba in un’orchestra. Attualmente continua a seguire gli sport (tranne il calcio perché dice :”Ormai a giocare sono solo i soldi”).

N.d.A: Nell’autunno 2006 Ermete ha inforcato la “bici”. Da vero sportivo quale è sempre stato, ha intrapreso il suo lungo viaggio verso il paradiso. Ci piace immaginarlo mentre pedala e intravederlo, sempre più piccolo, mentre sorridendo sale tra le nuvole e ci saluta da lassù.

Tratto dal libro  IN PARADISO IN BICICLETTA ...racconti di un tempo che fu

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