Continue perdite, nuovi e fallimentari piani industriali (l’ultimo semplicemente ridicolo), uso iniquo ed abuso degli ammortizzatori sociali, nonchè il continuo calo di passeggeri hanno ridotto in briciole quel che rimane di Alitalia. La credibilità delle parti in campo è stata zero. Il Governo ha avuto paura di chiudere definitivamente i cordoni della borsa con 300 milioni di garanzia scodellati ad hoc, con l’ok dell’azionista pubblico Poste e una forte pressione sulle banche per assicurare la quota di ricapitalizzazione di Intesa e Unicredit. Dall’altra, i sindacati escono scavalcati e delegittimati dal referendum. Il consociativismo di Governo e Sindacati è naufragato e finalmente si apre una stagione nuova dopo un’agonia durata decenni che ha reso ridicola l’Italia. Si è distrutta ricchezza, anziché crearla, in un settore, come quello aereo, in forte espansione nel mondo per questo è inaccettabile qualsiasi ipotesi di nazionalizzazione. Ora il Governo assicuri rapide procedure fallimentari e le eventuali tutele sociali necessarie.
Dario Balotta presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti