Egregio direttore, in vista del referendum del 17 aprile condivido la scelta da parte del Pd provinciale di lasciare la libertà di voto. Nel Pd ci sono opinioni e sensibilità diverse che meritano rispetto e attenzione. Per questa ragione, pur apprezzando da sempre il premier Renzi, non possono condividere l'invito all’astensione. Il referendum resta uno strumento importante di partecipazione e lo sarà sempre di più perché con la riforma costituzionale il quorum sarà ridotto, basterà il 50 per cento dei votanti all’ultima tornata elettorale, non il 50 per cento degli aventi diritto. Nei mesi scorsi il Governo ha compiuto dei passi importanti; i quesiti avanzati (per la prima volta) da ben nove Regioni sono stati da stimolo e hanno trovato risposta nella legge di Stabilità e hanno permesso di arrivare ad una normativa più restrittiva di tutta Europa bloccando nuove trivellazioni. Nel merito, senza rincorrere a facili slogan che caratterizzano questo referendum su entrambi i fronti, basta vedere i video spot e immagini fuorvianti, credo che sia importante informarsi, partecipare e andare a votare. Io voterò sì, coerente con la mia sensibilità ambientalista, e consapevole del quesito limitato e degli effetti (riguarda solo la proroga o meno per alcuni impianti presenti e a volte non funzionanti entro le 12 miglia) perché credo che il Governo debba andare verso politiche più decise nel ridurre il ricorso alle fonti fossili
Alessia Manfredini (Cremona)
