Domenica, 28 aprile 2024 - ore 13.30

Reinserimento lavorativo degli over 45 con il Quark di carlo Vezzini

Egregio direttore, ho letto con molta attenzione il comunicato a firma ‘M5S Cremona’ (……) con il titolo ‘Il reinserimento lavorativo voluto solo a parole dai nostri enti locali’.

| Scritto da Redazione
Reinserimento lavorativo degli over 45  con il  Quark di carlo Vezzini Reinserimento lavorativo degli over 45  con il  Quark di carlo Vezzini

Considerato che nel comunicato si fa riferimento, in termini negativi, al progetto Quark finanziato dalla fondazione comunitaria e condotto operativamente dai Centri per l’impiego della Provincia, ho ritenuto opportuno chiederle ospitalità per precisare, dal mio punto di vista, alcune questioni poste dal comunicato. Il testo tratta diversi problemi: il reinserimento lavorativo, i servizi per il lavoro, il reddito di autonomia, il reddito di cittadinanza, la dignità dell’individuo nel mercato del lavoro odierno. Tutte questioni decisamente importanti che, per essere affrontate in modo utile, richiedono, però, molta precisione. Data la necessità di sintesi, mi soffermerei brevemente solo sul Progetto Quark e sui servizi per il lavoro che l’iniziativa propone agli over 45. Cosa sono i servizi per il lavoro? Sono servizi finalizzati a rafforzare la capacità della persona a restare (o ritornare), in modo attivo, sul mercato del lavoro attraverso interventi di orientamento, rimotivazione, auto-promozione, attivazione e, se necessario, percorsi formativi. Lo scopo è migliorare ‘l’occupabilità’ della persona, obiettivo che l’Unione Europea definisce di ‘importanza sociale’. I Cpi, poi, cercano di individuare, per queste persone, datori di lavoro disponibili all’assunzione o, in caso negativo, ad ospitarle in ‘tirocini’. I tirocini non sono rapporti di lavoro, sono modalità di reciproca conoscenza tra lavoratore e datore di lavoro finalizzati alla possibilità di instaurare un futuro rapporto di lavoro. Il tirocinio è accompagnato da un’indennità mensile, nel caso di Quark pari a 700 euro mensili per 3 mesi. Si tratta di un’indennità e non di un salario: l’indennità serve a sostenere il lavoratore nelle spese che deve affrontare nel periodo di erogazione del servizio, non serve a compensare il lavoratore per la sua attività in azienda. Questo è il progetto Quark e questo è quanto viene chiaramente detto ai lavoratori che lo richiedono nei Cpi della Provincia. Non si tratta, quindi, sempre di un inserimento lavorativo immediato: spesso è necessario ricorrere ad una modalità che può favorire l’instaurarsi di un futuro rapporto di lavoro. Nei tirocini (come in tutti gli strumenti che operano sul mercato del lavoro) è possibile che si inseriscano comportamenti opportunistici, sia da parte del datore di lavoro che del lavoratore. Compito della Provincia e dei Cpi è di evitare, il più possibile, che questo accada. Cosa succede, poi, se il tirocinio — come può capitare — non si trasforma in un inserimento lavorativo? Il Cpi fornirà al lavoratore altri servizi per sostenerlo, comunque, nella sua attività di ricerca di una nuova occupazione. I Cpi non creano posti di lavoro e non erogano ammortizzatori sociali: forniscono servizi per il lavoro come avviene —a dire il vero, con molte più risorse — in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Creare posti di lavoro è un obiettivo politico fondamentale e sulle modalità possibili c’è un dibattito che, ultimamente, si sta facendo più concreto e, si spera, si trasformi presto in ulteriori decisioni operative. Anche il reddito di autonomia e il reddito di cittadinanza (strumenti diversi tra loro) sono obiettivi importanti ma che non si sostituiscono ai servizi per il lavoro: li integrano consentendo al lavoratore una maggiore protezione sociale nei suoi periodi di transizione lavorativa. In Italia, purtroppo, i servizi per il lavoro sono ancora circondati da molta ignoranza e supponenza quando, invece, sono una parte importante della cosiddetta ‘sicurezza sul mercato’ del lavoratore. Si spera che la riforma dei servizi approvata lo scorso settembre contribuisca a migliorare la situazione complessiva, tematica questa che, insieme a quelle sopra esposte, potrebbe essere interessante approfondire giornalisticamente.

Carlo Angelo Vezzini (presidente della Provincia di Cremona)

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La presa di posizione del M5S Cremona. Signor direttore, il seguente comunicato è stato scritto da un disoccupato cremonese over 45, che, insieme ad altri nelle sue stesse condizioni, ha sperimentato in prima persona le dinamiche di cui riferisce. Ci ha chiesto di presentarlo a firma del M5S Cremona, perché, nella città dei sepolcri imbiancati che ogni giorno si vantano di rispetto delle competenze, pari opportunità indipendentemente dall’appartenenza politica, rinascimenti culturali autoreferenziali e trasparenza nelle proprie azioni amministrative, teme di avere ulteriori ripercusssioni negative per la sua già difficile condizione di vita. Comune, ex Provincia e Regione hanno in essere ognuna un progetto che dovrebbe favorire l’inserimento lavorativo e contrastare il fenomeno ormai strutturale della disoccupazione, che sono nell’ordine: - inserimento lavorativo delle persone svantaggiate negli appalti pubblici assegnati alle cooperative sociali, promosso dal Comune; - progetto Quark over 45, promosso dalla ex Provincia; - reddito di autonomia, promosso dalla Regione Lombardia. Queste formule sono presentate e confezionate con carta patinata, ma sono prive dei contenuti e dei principi valorialiche illavororappresenta,principi ottenuti,come ci insegna la storia, attraverso un'emancipazione continua al fine di conseguire almeno l'autodeterminazione dell’individuo, oltre che la dignità personale e educativa. I disoccupati per bisogno sono molto sensibili e manipolabili, quindi questi progetti hanno la proprietà di riattivare in ogni persona una nuova speranza, che si spegne progressivamente appena si entra nel merito di ogni singolo percorso. Tali progetti sono stati pensati, elaborati e presentati con sigle trendy, infarciti di norme e prassi da osservare, di burocrazia e diritti negati, di sfruttamento della persona, che diventa l’oggetto di una questua pubblica finalizzata solo al consenso politico. Gli eventuali emolumenti sono privi di contribuzione e il lavoratore deve avvalersi di una propria posizione assicurativa per poter lavorare. Queste formule propagandate come contrasto alla disoccupazione sono in realtà dei metodi primitivi di inserimento, in spregio alle leggi che regolano il lavoro, con la correità di chi dovrebbe garantirle, i sindacati. L’anoressia intellettuale di chi vuole fare brutte copie del progetto di legge sul Reddito di Cittadinanza presentato dal M5S è di un’evidenza lampante, ma prevale il consociativismo fra l’attuale politica e l’economia per ottenere il consenso ai danni dei cittadini. M5S Cremona

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