Sanatoria impianti biogas, Pollini (M5s): «Rimuovere la VIA è incostituzionale e apre all’anarchia»
Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia): «Votando contro la pregiudiziale di costituzionalità, presentata dal Movimento Cinque Stelle, il centrodestra ha avallato la decisione dell’Assessore Maione di rendere opzionali le valutazioni di impatto ambientale per l’ampliamento e la creazione di nuovi impianti biogas.
Rendendo la VIA obbligatoria solo per impianti superiori alle 500 tonnellate/giorno si apre la stagione dell’anarchia, proprio all’interno di un settore che necessiterebbe di programmazione e di una cabina di regia regionale che sappia valutare i reali fabbisogni del territorio.
La contraddizione in termini di un Assessore all’ambiente, che rimuove i controlli ambientali è enorme, ma ancor più gravi sono i profili di incostituzionalità legati al provvedimento, che espongono Regione Lombardia al rischio di subire l’ennesima impugnativa.
Come ribadito dal Consiglio di Stato, gli impianti a biogas e biometano, pur essendo da fonti rinnovabili, restano comunque al contempo impianti di trattamento rifiuti. Quindi soggetti alle forme di tutela ambientale previste dall’ordinamento nazionale: le procedure di VIA. La Costituzione in questo è molto chiara: le forme di tutela ambientale previste dall’ordinamento nazionale non possono essere derogate o indebolite dall’ordinamento regionale. La legge regionale attuale prevede la procedura di VIA, per gli impianti che trattano oltre 300 tonnellate al giorno.
Approvando l’articolo 25 dell’ordinamentale, l’obbligatorietà delle procedure di VIA per tali enormi impianti impattanti verrebbe meno. Questo è in contraddizione con la Legge nazionale, il riferimento è la n. 152 del 2006, il Testo unico ambientale, che all’articolo 185, comma 2, lettera b) prevede che le filiere di sottoprodotti di origine animale possono non essere sottoposte a iter VIA, ad eccezione, cito testualmente: “quelli destinati all’incenerimento, allo smaltimento in discarica o all’utilizzo in un impianto di produzione di biogas o di compostaggio”. Se la norma nazionale stabilisce che impianti a biogas, inceneritori e discariche devono essere valutati sotto il profilo ambientale, a livello regionale non possiamo indebolire queste tutele.
Una considerazione che pare ovvia per chiunque, ma, a quanto pare, non per l’Assessore all’Ambiente di Regione Lombardia né per la sua maggioranza che a parole si batte contro l’inquinamento, nei fatti continua a trasformare la nostra regione nella discarica d’Italia» così la Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Paola Pollini, commenta la bocciatura della pregiudiziale di costituzionalità da lei presentata in riferimento al PDL 94 “Seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2024”.
Milano, 26 novembre 2024
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