Sanatoria impianti biogas, Pollini (M5s): «Assessore Maione rimuove valutazioni ambientali legalizzando l’anarchia»
Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia): «In Regione Lombardia abbiamo un Assessore all’Ambiente che vuole abolire le valutazioni di impatto ambientale. Un paradosso che ha preso forma nell’emendamento presentato dall’Assessore Maione alla seconda legge ordinamentale 2024, per effetto del quale vengono abolite la VIA e l’assoggettabilità a VIA, per ogni tipologia di impianto di trattamento dei reflui zootecnici finalizzato alla produzione di biogas.
Un blitz che ha sorpreso anche i Consiglieri di maggioranza, che ieri in Commissione a fatica nascondevano il disappunto, per questa clamorosa invasione di campo. L’Assessore si nasconde parlando di richieste degli agricoltori, che stranamente però non sarebbero mai arrivate in commissione, e dietro all’esigenza di semplificazione.
Semplificare però non significa legalizzare l’anarchia. Soprattutto quando si tratta di questioni delicate per il territorio, come quelle che riguardano la tutela ambientale. Il M5s chiede il ritiro dell’emendamento presentato e votato in VI commissione perché sia, eventualmente, discusso nella sede competente ovvero l’VIII commissione agricoltura, anche in funzione del fatto che, per come presentato ora, la sua eventuale approvazione in Aula risulterebbe palesemente incostituzionale.
Lo Stato consente alle Regioni di definire il limite sotto il quale non si rende necessaria la VIA o la assoggettabilità a VIA, ma non consente certo di abolirla in toto. L’effetto dell’emendamento, imposto dall’Assessore Maione, alla sua maggioranza sarebbe proprio questo. Prima di fare l’ennesima figuraccia, e venir sanzionati anche in sede comunitaria, la Giunta faccia un favore a sé stessa e al suo Governo: ritiri l’emendamento.
La proposta dell’Assessore Maione, infatti, elimina l’obbligo della Valutazione di Impatto Ambientale per tutti gli impianti di biogas collegati agli allevamenti intensivi, ovvero elimina il limite di 300 tonnellate/giorno, finora in vigore, di materiale trattato sopra il quale la VIA è obbligatoria. Allo stesso tempo sposta il limite per l’assoggettabilità alla VIA (una sorta di VIA semplificata e più blanda) da 150 a 500 tonnellate/giorno. In sostanza, sotto i 500 t/g niente VIA e niente assoggettabilità.
Ma cosa significa 500 tonnellate/giorno di materiale trattato? Se una vacca produce 35 kg di letame al giorno, per avere un impianto di tale capacità servirebbe un allevamento da 14.200 vacche e se un maiale produce 50 kg, servirà un allevamento da 10.000 suini. Sono numeri irragionevoli che non trovano alcuna corrispondenza nella realtà.
Per questo motivo riteniamo che questa norma potrebbe e dovrebbe essere attenzionata dalla Corte costituzionale e segnaleremo con ogni strumento l’ennesimo tentativo di Regione Lombardia di eludere le norme nazionali invadendo un campo che non è di sua competenza» spiega Pollini.
Milano, 14 novembre 2024