Venerdì, 04 luglio 2025 - ore 23.39

SARÀ DI 350MILA UNITÀ IL FABBISOGNO DI OPERATORI SANITARI NEI PROSSIMI ANNI

Sindacato Nursing Up. Il futuro della sanità italiana sempre più legato alla presenza di infermieri. Ma la voragine delle carenze di operatori sanitari non lascia presagire nulla di buono

| Scritto da Redazione
SARÀ DI 350MILA UNITÀ IL FABBISOGNO DI OPERATORI SANITARI NEI PROSSIMI ANNI

SINDACATO NURSING UP. SARÀ DI 230-350MILA UNITÀ IL FABBISOGNO DI

OPERATORI SANITARI NEI PROSSIMI ANNI, RISPETTO ALLE NECESSITÀ DELLA

POPOLAZIONE ITALIANA. E' IL QUADRO DI UNA SANITÀ "MALATA", CHE PER

SOPRAVVIVERE AVRÀ SEMPRE PIÙ BISOGNO DI INFERMIERI. MA DOVE SONO I

NOSTRI PROFESSIONISTI? E SOPRATTUTTO QUANTI GIOVANI VORRANNO

INTRAPRENDERE QUESTA CARRIERA?

ROMA 24 GENN 2022 - Il futuro della sanità italiana appare decisamente

a tinte fosche, pieno di ombre e di pochissime luci, guardando con

occhio clinico, come da sempre fa il nostro sindacato, ai nuovi dati,

non poco preoccupanti, che emergono dall'ultimo Rapporto Crea Sanità.



Sempre più ricerche autorevoli, come questa, confermano i contenuti

delle nostre indagini, e sostengono il nostro grido d'allarme.



Nel suo 17esimo report, il "Centro per la Ricerca Economica applicata

in

Sanità", fa emergere il desolante quadro della carenza infermieristica

che appare, lo denunciamo da mesi e mesi, come una piaga sempre più

difficile da debellare in una sanità che rischia solo di peggiorare le

sue già acute patologie.



Si parte da quei 63mila infermieri mancanti all'appello già da molto

più di un anno, che toccano quota 80-85mila, sempre secondo le nostre

indagini, fino ad arrivare al fatidico "buco", per non dire voragine,

di

100mila unità nel momento in cui ondate pandemiche, come quelle che

stiamo affrontando, la quarta consecutiva, mettono a dura prova, come

veri e propri scossoni sismici, la fragile realtà ospedaliera.



Il senso di tutto questo può essere uno solo: non c'è futuro per la

sanità italiana senza infermieri!



I dati Ocse 2021 rapporto Health at Glance parlano chiaro: la media

degli infermieri rispetto ad ogni cittadino, di 6.2 ogni mille

abitanti,

seppur leggermente migliorata rispetto ai 5.5 del 2018, fa emergere che

il nostro Paese è agli ultimi posti in assoluto, nel Vecchio

Continente, per mancanza di personale, mentre sfiora quasi il podio

europeo per presenza di medici.



«Una disparità inspiegabile, ma soprattutto pericolosa, alla luce di

ben altre problematiche che si aggiungono ad una situazione che ha già

superato la soglia dell'emergenza, e che merita oggi, doverosamente, di

essere posta all'attenzione dell'opinione pubblica, anche rispetto a un

pericoloso "immobilismo", da parte chi dovrebbe porre rimedio,

costruire

piani strategici e concreti, e invece sembra guardare inerme e

indifferente "il palazzo che traballa", rischiando di crollare

inesorabilmente».



Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.



«Fino a quando si farà melina? Fino a quando si farà finta che tutto

funziona alla perfezione?



Le violenze perpetrate nelle corsie ai danni degli operatori sanitari

che non conoscono un freno, la valorizzazione della categoria in

termini

desolanti, con gli stipendi tra i più bassi d'Europa, la fuga delle

giovani eccellenze verso Paesi pronti ad accoglierci a braccia aperte

con prospettive economiche e di carriera che qui in Italia

rappresentano

una chimera, le dimissioni volontarie di professionisti che solo nei

primi sei mesi del 2021 hanno superato quota duemila unità. E poi

infermieri alle prese con il triste fenomeno del demansionamento,

costretti a fare gli autisti o chiamati addirittura a svolgere pulizie.

Parliamo anche di una professione che da tempo avrebbe dovuto essere

riconosciuta come usurante, mentre viene "solo" inquadrata,

inspiegabilmente, come gravosa.



Queste nostre indagini rispecchiano in modo speculare i dati che

emergono dal Rapporto Crea Sanità.



E per questa ragione non deve risultare strano che, con una popolazione

destinata inevitabilmente a invecchiare, in un Paese con una natalità

bassissima, si arriverà a breve alla necessità, partendo dalla carenza

già denunciata, di avere almeno 230-350 mila infermieri in più, da una

parte per coprire la falla, dall'altra per andare incontro al

fabbisogno

di soggetti potenzialmente sempre più fragili.



Dove sono gli infermieri specializzati di cui l'Italia avrà bisogno

come il pane? Come faremo "a reggere questo urto", con una sanità

territoriale oggi così carente e con una sanità ordinaria

letteralmente paralizzata dal Covid?



Ma soprattutto quanti saranno davvero i giovani che nel prossimo futuro

vorranno intraprendere questa professione alla luce di prospettive così

poco edificanti? Abbiamo il dovere di chiedercelo, tutti, nessuno

escluso!», chiosa De Palma.

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