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Serve direttiva europea per unioni gay

| Scritto da Redazione
Serve direttiva europea per unioni gay

Il Gruppo EveryOne sollecita Parlamento e Consiglio dell'Ue sulla necessità di una Direttiva sulle unioni gay
Roma, 16 luglio 2011. Dopo le mozioni inviate alle Istituzioni europee nel 2006, 2008 e 2010, sostenute e riprese nei contenuti da importanti ong per i diritti gay, il Gruppo EveryOne ha chiesto in una nuova lettera indirizzata alle Istituzioni politiche dell'Unione europea - Parlamento, Commissione e Consiglio - di discutere seriamente e approvare il più presto possibile una Direttiva sulle unioni civili, i diritti delle coppie Lgbt e l'educazione delle giovani generazioni alla conoscenza e al rispetto di tutti gli orientamenti sessuali.

"Riceviamo segnalazioni sempre più frequenti riguardanti atti di discriminazione contro persone gay e transgender," spiegano i leader del gruppo Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "ma anche delle difficoltà che una coppia gay incontra nella vita quotidiana e di fronte alla legge, alla burocrazia, alla pubblica amministrazione. In Italia, più che negli altri Paesi dell'Unione europea, i gay e le lesbiche vivono una condizione paradossale. Persino il rapporto fra gli animali domestici e il loro padrone è tutelato da certificati e medagliette, mentre una coppia Lgbt non ha alcun diritto in materia di successioni, di accesso all'edilizia agevolata e persino quando uno dei partner viene ricoverato in ospedale e al compagno o alla compagna viene negata la possibilità di stargli accanto, come invece può fare un parente". L'organizzazione per i Diritti Umani, che nel 2006 chiese all'Unione europea, insieme all'ideatore della Giornata Mondiale Louis Georges Tin, che la ricorrenza del 17 maggio venisse accolta ufficialmente fra le celebrazioni continentali (la Giornata venne infatti istituita  dall'Ue l'anno successivo), sta elaborando insieme ad altre organizzazioni Lgbt una mozione, specificando a beneficio del Parlamento europeo i punti-chiave da affrontare nella Risoluzione.

"La prima istanza riguarda il riconoscimento basilare delle unioni omosessuali, che deve avere una chiara forma giuridica  in tutti e 27 i Paesi Ue e deve garantire i diritti fondamentali della coppia tradizionale anche a gay e lesbiche," prosegue EveryOne. "Riconoscere le unioni omosessuali non è un 'regalo' a una minoranza, ma un primo e fondamentale passo contro l'omofobia, perché negare il valore di un rapporto amoroso di minoranza significa emarginarlo e di conseguenza condannarlo a vivere in una dimensione diversa e inferiore rispetto a quello di maggioranza: una visione medievale. L'ostilità della Chiesa, che nasce da pregiudizi antiquati e ormai anacronistici, non deve condizionare le Istituzioni laiche, sempre più orientate, in Europa, verso i Diritti Umani. Il nostro gruppo è in contato con decine di sacerdoti che non approvano il veto ecclesiastico anti-gay e conduce un dialogo costruttivo con il Vaticano". "Sarebbe inoltre opportuno," continuano gli attivisti, "che un organismo di controllo sanzionasse le continue esternazioni discriminatorie da parte di partiti intolleranti. Le gravi offese contro gay e lesbiche fanno parte di una propaganda che non accenna a fermarsi e che parte da personalità politiche che oggi occupano importanti ruoli istituzionali. E' una strategia discriminatoria che intende mettere le persone Lgbt in una posizione di inferiorità sociale e che viene veicolata da alcuni media nazionali senza particolari toni di critica, diffondendo ovunque il germe dell'omofobia, tanto che la parola 'gay' è oggi usata dai bambini e dagli adolescenti come un vero e proprio insulto. Contemporaneamente, non esiste alcun programma di educazione alla tolleranza né alla conoscenza dei gay nella Storia e nella cultura delle società umane.
Quale ragazzino impara, a scuola o davanti alla tv, che Platone e Socrate, Leonardo da Vinci e Michelangelo erano omosessuali? Senza conoscenza, i pregiudizi e la disinformazione si affermano in ogni comparto della società: ecco perché è necessario che dall'Unione europea giunga un messaggio forte e chiaro di tolleranza, un messaggio che non si limiti ad affermazioni di circostanza, ma si concreti finalmente in leggi europee e diritti inviolabili".
Vi chiediamo di sostenere in ogni sede la nostra proposta, sola strada percorribile per ottenere pari diritti.

Link correlato:
http://www.ildialogo.org/omoses/Omofobia_1274102291.htm

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
39 331 3585406 :: +39 3343449180 :: +39 393 4010237
info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com

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