Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 12.47

Spostamenti forzati in Etiopia

| Scritto da Redazione
Spostamenti forzati in Etiopia

A gennaio Human Rights Watch, organizzazione internazionale che si occupa del monitoraggio dei diritti umani, ha pubblicato un rapporto dal titolo “Waiting here for death-forced displacement and “Villagization” in Ethiopia’s Gambella Region”. Il documento denuncia le gravi violazioni dei diritti umani che le comunità locali della regione di Gambella, in Etiopia, stanno subendo in seguito alla messa in atto da parte del governo etiope di un piano di insediamento che prevede lo spostamento di circa un milione e mezzo di abitanti di quattro regioni del paese entro il 2013. Il programma nazionale riguarda quattro regioni del paese; Gambella sarebbe la più coinvolta. Qui i trasferimenti sono iniziati nel 2010 e avrebbero già riguardato circa 70 mila persone. L’obiettivo di questa operazione, secondo quanto si legge nel piano del governo e secondo quanto riportato da HRW, è il miglioramento dello standard di vita proprio delle comunità che potranno beneficiare di servizi e infrastrutture socio-economiche di base messe a disposizione dal governo nelle zone di nuovo insediamento. Le testimonianze raccolte dai ricercatori di HRW che hanno condotto oltre un centinaio di interviste hanno invece rivelato il verificarsi di numerosi episodi di violenza, arresti e minacce contro coloro che si oppongono al trasferimento oltre alla totale assenza di servizi minimi di base nei luoghi di trasferimento. Le comunità locali hanno denunciato anche la povertà e la scarsa qualità dei terreni dove sorgono i nuovi insediamenti, assolutamente inadeguati alla pratica dell’agricoltura e dell’allevamento, attività fondamentali per la loro sussistenza. Nonostante le promesse da parte del governo, non è stata riconosciuta nessuna forma di compensazione o di aiuto né in termini monetari né sotto forma di corsi di formazione, sementi, fertilizzanti e quanto necessario per intraprendere qualsiasi attività nelle nuove zone di insediamento.

 

Il rapporto di HRW mette in evidenza che il piano governativo riguarda zone fortemente interessate dalla compravendita o dall’affitto di terreni da parte di grandi investitori etiopi o stranieri. Dal 2008 in Etiopia sono stati affittati circa 3.6 milioni di ettari di terreno, una superficie pari ai Paesi Bassi. Nella regione di Gambella il 42% della superficie totale sarebbe interessata dal nuovo business della terra. Le autorità di governo hanno assolutamente negato qualsiasi legame tra i trasferimenti e la vendita o l’affitto dei terreni, così anche gli stessi investitori si sono detti estranei a qualsiasi forma di allontanamento forzato delle comunità locali, ma sia i membri delle comunità sia le autorità locali hanno confermato questa ipotesi.

 

HRW, riconoscendo che gli spostamenti forzati, in assenza di qualsiasi procedimento legale, rappresentano una grave forma di violazione delle leggi internazionali sui diritti dei popoli indigeni e della stessa costituzione nazionale etiope, chiede al governo etiope di fermare qualsiasi abuso e violenza contro le comunità locali, di garantire che i trasferimenti siano effettivamente volontari, che vengano messi in atto processi di consultazione dei diretti interessati ai quali si devono riconoscere adeguate compensazioni.

 

Il rapporto in inglese può essere scaricato dal sito http://www.hrw.org/.

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