Pronti al confronto, ma solo in sedi istituzionali, ossia in Parlamento. Quindi no alla partecipazione agli Stati Generali dell'economia il cui inizio, a questo punto, slitta a sabato, visto che proprio per domani, venerdì 12 giugno, era previsto il via con il confronto con l'opposizione. Nel centrodestra, invece, la linea che ha prevalso dopo la riunione di ieri, è stata quella dettata da Giorgia Meloni, fin dal primo momento contraria ad accettare l'invito del Premier Giuseppe Conte a Villa Pamphili.
Matteo Salvini era entrato dicendo: "Sono una persona educata, se mi invitano vado". Ma è uscito dalla riunione con un'idea completamente diversa:
"Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle. Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. 60 milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Rocco Casalino"
Giorgia Meloni, invece, non ha mai cambiato idea:
"Noi non partecipiamo a passerelle nelle ville, gli Stati Generali per noi sono il Parlamento della Repubblica, se ci si vuole confrontare con noi lo si fa nelle sedi istituzionali"
Forza Italia era il partito di centrodestra più aperto al confronto, ma alla fine si è piegato alla volontà di Giorgia Meloni. Il vicepresidente Antonio Tajani ha commentato:
"Siamo disponibili a confrontarci con il governo sui contenuti a palazzo Chigi, prima degli Stati Generali. Abbiamo sempre risposto positivamente agli appelli: siamo disponibili a confrontarci con il governo sui contenuti a palazzo Chigi per illustrare le nostre idee e proposte per rilanciare l'economia del nostro Paese"