Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.51

Strano dibattito sullo sciopero della Cgil

| Scritto da Redazione
Strano dibattito sullo sciopero della Cgil

Sindacato e politica. Lo strano dibattito sullo sciopero della Cgil     
Fioroni ed Europa lo attaccano. Di Pietro, Vendola e Ferrero lo difendono. Alla fine interviene Bersani: è il governo che divide i sindacati.
Lo “strano” dibattito sullo sciopero generale della Cgil apertosi nel (e intorno al) Partito democratico si è chiuso, per il momento, con una dichiarazione del segretario Pier Luigi Bersani pubblicata sul sito del Pd: il governo "lavora per la divisione" del sindacato "con una irresponsabilità che lascia sgomenti", dichiara Bersani, richiamando in qualche modo all'ordine i dirigenti (e le testate, come Europa, per non parlare del Corsera e della stampa filogovernativa) che avevano criticato la decisione della Cgil chiedendo al Pd di non aderire allo sciopero.

Quella di Bersani è una "posizione corretta", osserva il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, secondo cui "è uno strano dibattito questo: non è che allo sciopero generale di un'organizzazione sindacale debbano aderire i partiti. Mi pare una gara inutile".

A criticare l'iniziativa della Cgil è stato in particolare il responsabile Welfare del Pd Beppe Fioroni: 'E' uno sciopero assurdo, sbagliatissimo, controproducente, indetto da un solo sindacato e che divide i sindacati. Bisogna opporsi', ha detto Fioroni al Messaggero, auspicando che 'nel Pd non si riapra la solita sarabanda di chi vuole aderire e chi no'. 'Non si indice uno sciopero in piena recessione – sottolinea Fioroni - per di più spaccando le parti sociali e le forze politiche. Bisogna piuttosto trovare la più larga condivisione, come ha chiesto con forza e giustamente Napolitano'.

A dire il vero la posizione di Fioroni non sembra maggioritaria nel Pd. "Non stupisce la decisione dello sciopero della Cgil. Forse si poteva fare anche delle cose insieme, ma rispettiamo questa decisione". È quanto ha dichiarato ad esempio a Labitalia Tiziano Treu, senatore del Pd ed ex ministro del Lavoro.


E secondo Debora Serracchiani "il Pd non ha bisogno di nessun ultimatum sullo sciopero della Cgil, ne' da Casini ne' da Fioroni". Secondo l'europarlamentare "quelli che demonizzano lo sciopero della Cgil sbagliano allo stesso modo di quelli che lo cavalcano. Sarebbe invece ora che si recuperasse appieno il senso e l'orgoglio dell'azione politica autonoma, che è qualcosa di sostanzialmente differente dalla lotta sindacale. Non e' in questione la condivisione o meno di uno o piu' dei punti specifici che sono alla base dello sciopero: nella fattispecie sull'art. 8 della manovra di ferragosto il Pd si e' espresso con molta chiarezza e fara' la sua parte nelle sedi proprie. Sono invece in questione - sottolinea l'europarlamentare - le rituali polemiche sul partecipare o non partecipare, quasi che l'andare in piazza procuri un certificato di opposizione garantita, e restare a casa dia il bollino di moderati doc. Da questo punto di vista, Casini e Di Pietro sono le due facce della stessa medaglia, rivelano scarsa autonomia politica e rappresentano forme opposte di demagogia".

Quanto a Di Pietro, citato da Serracchiani, il leader dell'Italia dei Valori ha confermato la sua presenza in piazza il 6 settembre: "L'articolo 18 con la manovra finanziaria c'entra come il cavolo a merenda. E' chiaro che tra poco non solo io ma tutto il popolo italiano finirà per scendere in piazza".

Anche Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola aderisce allo sciopero. Lo annuncia in una nota. "Il nostro partito - si legge nel comunicato - si farà promotore delle ragioni di tale scelta e promuoverà la massima partecipazione avverso una manovra finanziaria che sempre più manifestamente si configura come una macelleria sociale disperata e distruttiva". "Ci auguriamo anzi - prosegue il comunicato - che lo sciopero del 6 settembre oltre che generale sia anche generalizzato, e coinvolga cioè non solo quei titolari di contratto che si asterranno dalla giornata di lavoro, ma anche e centinaia di migliaia di disoccupati, precari e lavoratori in nero ai quali questo governo sta togliendo ogni speranza".

'Gli attacchi alla Cgil per la dichiarazione di sciopero del 6 settembre sono vergognosi e indice della lotta di classe che i padroni e il governo stanno conducendo contro i lavoratori. Di fronte ad una manovra che scarica sui piu' deboli tutti i costi della crisi senza far pagare un euro ai ricchi e senza tagliare i privilegi delle caste, lo sciopero generale della Cgil deve essere solo il primo momento di lotta'. Lo dichiara invece in una nota Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che garantisce 'pieno sostegno quindi alla Cgil'. 'Noi parteciperemo in massa allo sciopero generale e lavoreremo per la sua riuscita”, aggiunge.

Allo sciopero hanno aderito anche l'Auser, gli studenti e i consumatori

fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2011/08/25/77315/lo-strano-dibattito-sullo-sciopero-della-cgil


 

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