Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 19.26

Sudafrica, la storia delle donne sieropositive sterilizzate negli ospedali

Una commissione in Sudafrica ha denunciato i casi di 48 donne sieropositive che sarebbero state raggirate dai medici con l’obiettivo di renderle sterili.

| Scritto da Redazione
Sudafrica, la storia delle donne sieropositive sterilizzate negli ospedali

È una vicenda dai connotati ottocenteschi quella giunta nei giorni scorsi dal Sudafrica. Una cinquantina di donne sieropositive avrebbero subito una sterilizzazione forzata in una serie di ospedali. A rivelarlo è stata un’inchiesta pubblicata lunedì 24 febbraio, ma che era stata lanciata ben cinque anni fa, nel 2015, su impulso di due organizzazioni di difesa dei diritti delle donne.

Queste ultime si sono rivolte alla Commissione per l’uguaglianza dei sessi del Sudafrica (Cge), denunciando 48 casi documentati di sterilizzazione forzata. A confessare ciò che hanno subito sono state le stesse donne, le cui testimonianze sono state raccolte dalla Cge sotto giuramento e hanno portato ad una denuncia formale.

Keketso Maema, direttrice della Commissione, ha spiegato che “tutte le donne che hanno partecipato all’azione legale sono di colore e nella maggior parte dei casi sieropositive. Nel momento in cui erano sul punto di partorire, sono state costrette a firmare dei formulari. E soltanto in seguito si sono rese conto che, con essi, avevano di fatto concesso agli ospedali la possibilità di procedere alla sterilizzazione”.

In tutti i casi si è trattato di parti che necessitavano di tagli cesarei, il che di fatto ha facilitato gli interventi da parte dei medici. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, questi ultimi avrebbero anche minacciato di non praticare le necessarie cure mediche se le donne si fossero rifiutate di firmare i documenti. Nonostante molte di loro abbiano raccontato di aver ricevuto i formulari nel pieno delle doglie, il che impediva loro anche soltanto di comprenderne con lucidità i contenuti.

Una vicenda terribile, che ha comportato in molti casi lo sviluppo di sindromi depressive nelle vittime. E portato a separazioni con i mariti, che le rifiutavano a causa della sopraggiunta sterilità. Per tutto ciò, la commissione sudafricana ha concluso che le donne in questione hanno subito gravi violazioni dei diritti umani e trattamenti degradanti.

Il rapporto è stato consegnato al ministero della Salute del Sudafrica, che tuttavia, per ora, ha preferito non esprimersi nel merito.

 

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