SUI FATTI DI BRESCIA ED A PROPOSITO DI UN ANTIFASCISMOA TARGHE ALTERNE
Quanto sta accadendo a Brescia è molto grave e va esattamente nella direzione della conferma di ciò che il Comitato Lombardo Antifascista - del quale come Rifondazione Lombardia abbiamo fatto parte dalla fondazione – denuncia da anni, ovvero che se è dato di fatto che l’Italia - tutta - non ha mai fatto i conti con il suo passato e di conseguenza non ha mai effettivamente attraversato una fase di reale defascistizzazione è vero anche, che la Lombardia nello specifico, è da anni un laboratorio dell’estrema destra che su un versante si muove indisturbata sul piano delle mobilitazioni di piazza, quasi sempre in pieno regime di reato di apologia del fascismo, (Cimitero di Milano, Dongo, Lovere, Rovetta per citare solo alcuni esempi) e dall’altro elegge propri esponenti nelle istituzioni democratiche attraverso lo stretto rapporto mai reciso con la cosiddetta destra istituzionale – l’assessore allo sport di Monza proveniente da Lealtà Azione eletto qualche anno fa con il centro destra ne è prova lampante.
Correva l’anno 2015 quando come C.L.A. iniziammo a denunciare questa deriva e, a fronte di questa consapevolezza lanciammo – non curanti della contrarietà netta del centrosinistra e di una parte di antifascismo istituzionale che accusavano i proponenti di “vedere i fascisti su Marte” - una campagna di raccolta firme per chiedere l’applicazione delle leggi Scelba e Mancino e della Costituzione stessa e la conseguente immediata messa al bando di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste che, tra i banchetti e l’online raccolse solo in Lombardia più di 50.000 adesioni.
Allora le/i Presidenti della Camera e del Senato erano Laura Boldrini e Pietro Grasso ma, a nessuno dei due, interessò mai ricevere una delegazione del Comitato che chiedeva lo scioglimento dei gruppi di estrema destra e le firme raccolte finirono vanificate.
Gli anni da allora sono passati, e la grave sottovalutazione del problema da noi sempre denunciata da parte di un centrosinistra che, quando ha governato, è stato nella migliore delle ipotesi, afascista e mai antifascista unita alle politiche sociali devastanti messe in campo da quella stessa area politica quando ha governato hanno fatto sì che ora quei fascisti che secondo il PD noi allora “vedevamo ovunque o su Marte” oggi siano al Governo e ci siano arrivati col voto delle classi popolari esasperate da un centrosinistra nemico acerrimo delle lavoratrici e dei lavoratori e che, contemporaneamente, nelle piazze vi siano manifestazioni gravemente apologetiche e che la polizia, come è accaduto a Brescia ma non solo, carichi violentemente le piazze antifasciste che si oppongono a questo sfregio.
Diceva Antonio Gramsci: “L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” purtroppo la dichiarazione della Sindaca di Brescia (PD) dopo le cariche del 28 dicembre gli danno ancora oggi drammaticamente ragione.
Servono mobilitazione ed attualizzazione dell’antifascismo. Se ci si limita all’antifascismo di tipo celebrativo e commemorativo da questa situazione non si uscirà presto.
30 dicembre 2024
Fabrizio Baggi, Segretario regionale Rifondazione Comunista Lombardia
âÂÂUfficio stampa
Partito della Rifondazione Comunista Lombardia
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