È dal 2011 che vi è chi tenta di distorcere la realtà sulla sorte del tribunale di Crema. Ribadisco dunque, senza tema di smentita, che la legge di riorganizzazione degli Uffici Giudiziari, volta a superare in tutta Italia la gran parte dei tribunali minori, è stata adottata dal Parlamento nel settembre 2011 su diretta proposta del governo Berlusconi e resa operativa l’anno successivo dal governo Monti. In tal senso si era mosso il Consiglio Superiore della Magistratura con deliberazioni negli anni 1991, 1994, 1996, 1998, 1999, 2010. La Commissione Tecnica del Ministero delle Finanze nel 2007 e nel 2008. L’Associazione Nazionale Magistrati nel 2012. Il Consiglio Giudiziario presso la Corte d’Appello Distrettuale pure nel 2012. La Commissione Giustizia della Camera (di cui mai ho fatto parte!) ha confermato. La Commissione Giustizia del Senato, unica difforme, aveva proposto di accorpare a Crema la sede distaccata di Treviglio, ipotesi espressamente esclusa dal Consiglio Giudiziario Distrettuale. Questi i fatti. Il resto è chiacchiera stantia. Io ho condiviso (condivido) la legge di riforma dell’organizzazione giudiziaria, segnalando di valutare favorevolmente l’accorpamento del Tribunale di Crema a quello di Lodi. Occorreva una modifica anche delle Circoscrizioni Giudiziarie. Cosa che forse sarebbe stata possibile se non ci si fosse abbarbicati all’idea irrealistica di mantenere la sede a Crema. Per quanto riguarda l’avvocato Aiello, la cui avversione nei miei riguardi è ampiamente documentata dagli interventi sulle pagine di questo giornale dal 2011, altro non ho da aggiungere. Il referendum è una sin troppo trasparente foglia di fico, la prosecuzione della guerra personale con altri mezzi. Il suo sentimento del resto emerge con nettezza dalle parole scritte in chiusura della sua lettera. A ulteriore testimonianza che non è l’abito togato a fare il monaco civile.
Luciano Pizzetti (Presidenza del Consiglio, Sottosegretario di Stato)