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UE. Proroga ‘Ultimatum’ sul formaggio senza latte

Coldiretti Cremona: Importante segnale, ora la decisione definitiva!

| Scritto da Redazione
UE. Proroga ‘Ultimatum’ sul formaggio senza latte

DOPO LA RIVOLTA IN ITALIA IL NUOVO TERMINE E' SPOSTATO AL 29/9/2015

“E’ un primo passo, frutto della grande mobilitazione promossa dalla Coldiretti. Come evidenziato dal nostro Presidente Nazionale Roberto Moncalvo, lo consideriamo un segnale di attenzione importante, che prende atto del grande consenso generale raccolto dalla nostra manifestazione in Italia che ci auguriamo si traduca in decisioni definitive nell’ambito del negoziato che si apre ora con le Autorità italiane”. Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, commenta così la decisione della Commissione europea, che ha concesso una proroga sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale.

Con una nota inviata il 10 luglio dal segretariato generale della Commissione Europea alla Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’Unione Europea è stata accordata una proroga fino al 29 settembre 2015 del termine di risposta alla lettera di “diffida” sull’infrazione n.4170 con la quale in pratica si vuole imporre all'Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere.

“Il nostro pressing continua, a sostegno del negoziato, con la petizione lanciata dalla Coldiretti a sostegno della legge n .138 dell’11 aprile del 1974, che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo -  evidenzia Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona -. La nostra petizione chiede l’impegno del Governo e del Parlamento per garantire la norma vigente, a difesa della distintività e dell’eccellenza del vero made in Italy agroalimentare, di cui il settore lattiero-caseario rappresenta una componente strategica in termini economici e di reputazione dell’Italia nel mondo”.

A rischio – rimarca Coldiretti – c’è un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano, con un valore di 28miliardi di euro, con quasi 180mila occupati nell’intera filiera, 35mila stalle, e che svolge un ruolo insostituibile di presidio del territorio, nel quale la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali al pascolo. Il via libera alla polvere di latte mette a rischio 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi custoditi da generazioni, ma omologa e abbassa anche la qualità del Made in Italy e fa  fa aumentare il rischio frodi.

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