Si tratta della storia di un'emigrazione anomala, perché non dettata da necessità economiche. Si svolge negli anni '30 e il protagonista decide di emigrare negli Stati Uniti per tentare di fare carriera nel circuito dei teatri Off-Broadway. Lavorerà anche per un anno a Hollywood, come controfigura di Charlie Chaplin. Sul set, in pratica, ha il compito di sostituire Chaplin nella predisposizione delle scene: su di lui i tecnici tarano le luci, impostano il piano dell'inquadratura, la distanza e l'altezza della macchina da presa, la definizione degli spazi e dei movimenti.
Il romanzo "Per il bene che ti voglio" di Michele Cecchini, uscito in questi giorni per le Edizioni Erasmo, si basa su elementi reali e altri di fantasia, ed è impreziosito dall'impianto linguistico: è finora una delle poche opere di narrativa che contempla l'uso dell'ITALIESE (per il quale l'autore ha approntato anche un piccolo vocabolario), ovvero la lingua parlata dagli emigrati di prima generazione, uno strano miscuglio di inglese e italiano frutto di un'identità non più italiana e non ancora americana.
Tanto per fare un esempio: se il protagonista lavora nel "muvinpicce" (moving pictures), un suo amico fa lo "sciabolatore di Re Erode" (così gli italiani traducevano a modo loro "shevellers of the Rail Road",ovvero gli spalatori della ferrovia).
E poi ci sono le ambientazioni: la Garfagnana, la zona montuosa della Lucchesia, una terra aspra e allo stesso tempo luogo di leggende e favole.
Elegante e degradata, gelida e solare, accogliente e crudele, San Francisco esalta e sottopone a cocenti delusioni i suoi figli e i suoi figliastri: tra questi gli ultimi, i Dagos, gli emigrati di origine italiana.
Il romanzo vanta il supporto/collaborazione di vari enti e associazioni: Lucchesi nel mondo, FAI (Teatrino di Vetriano); Fondazione Cresci, Iacobucci Centre for italian studies di Toronto, The Murer House Learning Center di San Francisco e altri.
Il romanzo verrà presentato via via in Italia e, a fine estate, negli Stati Uniti, proprio presso alcuni centri studio e comunità di italo-americani.
Michele Cecchini è al suo secondo romanzo, dopo l'uscita nel 2010 di "Dall'aprile a shantih".
In allegato un file di presentazione in pdf
Michele Cecchini ventodirovaio@gmail.com