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Vendola. Sull'Ilva tentano di uccidermi ma non mi rassegno

| Scritto da Redazione
Vendola. Sull'Ilva tentano di uccidermi ma non mi rassegno

Non mi sono sottratto alle domande dei giornalisti, anche su questioni che sono oggetto di apprezzamento da parte dell'autorità giudiziaria. Penso rientri nel mio dovere di uomo pubblico.

Ma in queste ore sto subendo il tentativo, bene orchestrato, di far slittare la vicenda Ilva in un processo di piazza, un processo senza prove, senza dibattimento e con una sceneggiatura già scritta. Questo processo non dà conto del fatto che per anni abbiamo combattuto in solitudine la battaglia dell'Ilva.

Una battaglia difficilissima perché il gigante doveva venire a patti, ma non doveva morire, perché morendo avrebbe cancellato ventimila posti di lavoro. Certo Riva era disabituato a ricevere dalla politica e dalle istituzioni qualsivoglia fastidio: solo bisbigli ma nessuna contestazione che toccasse il cuore del problema.

Tutti discreti, quasi muti. Noi abbiamo rotto il silenzio. Taranto entra ufficialmente nell'albo dei siti nazionali di inquinamento industriale nel 1990: nessuno si è mai chiesto perché nessuna autorità avesse mai collocato a Taranto una sola centralina che monitorasse gli inquinanti sputati dalla bocca del siderurgico?

Fonte: Sel cremona

2013-11-19

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