Martedì, 16 aprile 2024 - ore 07.52

Venerdì 15 maggio sciopero degli autoferrotranvieri: ‘Diamo voce alla protesta!’

I lavoratori autoferrotranvieri incroceranno le braccia per 24 ore

| Scritto da Redazione
Venerdì 15 maggio sciopero degli autoferrotranvieri: ‘Diamo voce alla protesta!’

«Uno sciopero di 24 ore nel percorso della “corsia di lotta”; una vertenza nazionale lanciata da USB Lavoro Privato contro i provvedimenti del Jobs Act, i continui innalzamenti dell’età pensionabile, le privatizzazioni selvagge che dirottano capitali pubblici verso soggetti privati; le pesanti discriminazioni imposte dal Testo Unico sulla Rappresentanza; le pesanti penalizzazioni di un contratto fermo da ben 8 anni». Con queste parole, USB Lavoro Privato rilancia la mobilitazione nazionale di settore che coincide con la ripresa delle trattative sul CCNL tra le associazioni datoriali e CGIL-CISL-UIL-UGLe FAISA CISAL, «dalle quali si preannunciano lacrime e sangue per gli autoferrotranvieri», spiegano da USB. «Sarà questo il motivo per il quale, in questi giorni, si moltiplicano i segnali di una forte volontà del mondo politico di giustificare un nuovo attacco al diritto dell’esercizio di sciopero dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale; lo fa in prima persona lo stesso Ministro Graziano Delrio accompagnato dagli inseparabili sindacati concertativi».

«Tra le tante dichiarazioni riportate dalla stampa», proseguono i sindacalisti di base, «risalta quella del segretario generale della UIL Trasporti Tarlazzi: “Come Uiltrasporti siamo convinti che sia venuto il momento di collegare il sistema della rappresentanza sindacale alla regolazione del diritto di proclamare gli scioperi, poiché non è più sopportabile che ogni sigla, a prescindere dalla dimensione degli iscritti, possa mettere in crisi il sistema complessivo e l’immagine delle sigle sindacali di categoria delle Confederazioni”. Crediamo che tale affermazione sia gravissima, ancor più grave se fatta da un esponente sindacale che dovrebbe tutelare non solo gli interessi dei lavoratori, ma anche i diritti che in capo a ognuno di loro sono sanciti dalla Carta Costituzionale; gravissima l’idea che non tutte le sigle sindacali possano proclamare uno sciopero. Affermazioni che riportano la mente al ventennio fascista, in cui fu abolita la pluralità rappresentativa dei lavoratori e instaurato il “sindacato unico”. Dopo il monopolio della rappresentanza, sono alla ricerca anche di quello dello sciopero e, senza alcun pudore, si lasciano andare agli assist migliori per governo e parti datoriali».

«È il momento di rialzare la testa e mandare a casa chi vuole ledere i nostri diritti e la nostra dignità! Scioperiamo compatti, diamo voce alla protesta!», concludono i sindacalisti di USB.

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