Domenica, 28 aprile 2024 - ore 10.27

VERA STORIA DI UNA MAMMA CREMONESE. MADRE IN BATTAGLIA (AEJ)

Attraverso il lavoro, svolto presso un locale serbo, … conosceva il proprio futuro marito, con il quale costruiva la propria famiglia, avendo due figli.

| Scritto da Redazione
VERA STORIA DI UNA MAMMA CREMONESE. MADRE IN BATTAGLIA (AEJ)

VERA STORIA DI UNA MAMMA CREMONESE. MADRE IN BATTAGLIA (AEJ)

 Potresti aver sentito parlare delle problematiche che ogni donna è costretta a vivere, tuttavia raramente viene menzionato il modo in cui queste donne affrontano le difficoltà della vita, superando ogni ostacolo sulla loro strada con la loro determinazione e coraggio. Questa storia parla di una donna che ha affrontato coraggiosamente ogni tipo di problema per il bene dei suoi figli senza mai perdere determinazione e coraggio. Questa è la storia del duro lavoro e dell'amore di una madre che ha dimostrato di poter affrontare qualunque circostanza, anche sola, senza un uomo al suo fianco.

 Il contesto familiare di provenienza, segnato da, violenza, povertà e dall’alcolismo del padre, la spingeva a realizzarsi attraverso il lavoro, intrapreso dall’infanzia, trascorsa presso un piccolo villaggio Romeno, vicino al confine Serbo.

 Attraverso il lavoro, svolto presso un locale serbo, … conosceva il proprio futuro marito, con il quale costruiva la propria famiglia, avendo due figli. 

Lavorando duramente, riusciva a realizzare le proprie aspirazioni: sposarsi, costruire la propria casa, luogo ove potersi finalmente sentirsi al sicuro, lontana dal contesto degradato presso il quale aveva infelicemente vissuto la propria precedente vita.

 Spinta dall’ambizione di regalare il migliore futuro possibile ai propri figli, … decideva di partire per l’Italia, per poter cogliere migliori prospettive di vita. Nuovamente, con umiltà, si dedicò al lavoro, rivestendo l’incarico di domestica presso una casa familiare in 2007. 

Ogni guadagno veniva destinato al pulsante centro dei suoi affetti, il nido che con tanta dedizione e caparbietà stava ultimando in Serbia. 

Spinta dal desiderio di fare una sorpresa alla propria famiglia, decideva, senza alcun preavviso, di tornare in Serbia, per poter trascorrere un breve periodo di vacanza con i propri affetti, nella casa che infine era stata compiutamente realizzata.

Una volta giunta in Serbia, e raggiunta la propria abitazione, con inaudito sgomento, coglieva suo marito intento nell’atto di tradirla con un’altra donna.

Tale episodio frantumava la visione idilliaca fino a quel momento nutrita da …, la quale aveva dedicato ogni sforzo, ogni attimo della propria vita, alla costruzione di un felice nucleo familiare. La casa che tanto aveva sognato di popolare insieme alla sua famiglia, era diventata lo scenario di un vero incubo.

 Tale evento tuttavia non riusciva ad abbatterla, l’amore per i propri figli la sosteneva, orientandone ogni decisione. Dopo aver affrontato il marito, decideva di utilizzare le ultime somme rimaste a sua disposizione per fare giungere i suoi figli in Italia, dove si era determinata a risorgere nuovamente, perseguendo una vita felice e sicura.

 2009 Era venuta in Italia sud con bambini piccoli, (6, 3 anni) dopo di che ha sentito la mancanza di un uomo, così ha fatto di un italiano il suo compagno di vita, ma dopo qualche tempo anche lei ha iniziato ad avere problemi, ha iniziato a ricattare.

 Giunta Cremona nel 2012, decideva di stabilirsi nella città di Cremona. Come straniera irregolare tuttavia incontrava molte difficoltà, essendo costretta a lavorare in nero, senza alcuna certezza sul proprio futuro e quello dei propri figli. Era costantemente animata da due contrapposti sentimenti, la paura – stante la sua condizione di straniero irregolare – e la speranza di un futuro migliore per i propri figli.

 Il padre dei bambini era serbo e poiché la Serbia non fa parte dell'Unione Europea in Italia c'erano problemi con la tessera sanitaria e altri documenti. In caso di malattia dei bambini venivano pagate le cure dai medici. Ma lui non si è arreso . Ogni giorno si preparava per una nuova guerra. E ogni notte dormiva con bellissimi sogni sul domani. Moriva per la paura di vedere l'auto della polizia per strada che i miei figli non sarebbero stati espulsi in Serbia. Quante volte un giorno morì e tornò in vita con la speranza di dover vincere la battaglia. Pochi mesi dopo essere venuta a Cremona, suo marito morto in Serbia e dopo la morte di suo marito, i suoi figli. Tirò un sospiro di sollievo quando il le carte furono completate, ma il viaggio era lungo e le difficoltà rimanevano

 E così, ogni giorno costituiva una battaglia da intraprendere con coraggio, un momento conquistato per potersi realizzare, poter garantire un futuro migliore ai suoi bambini. Ogni guadagno, nuovamente veniva utilizzato per accudire i suoi figli.

 Era questo il momento nel quale facevo la sua conoscenza. Ricordo le sue difficoltà, i sentimenti di forte insicurezza che animavano i suoi pensieri. Cercavo pertanto di restarle vicino, di confortarla e fornirle tutto il sostegno del quale aveva bisogno, ispirandomi alla figura di una grande quercia, sicura, forte, in grado di fornirle riparo sotto le sue accoglienti fronde.

 Da allora, è trascorso molto tempo, scandito dall’incessante ritmo della sua laboriosa deiizione; oggi, è il diciottesimo compleanno di sua figlia …( AJ).

Il suo viso è ora animato da un sommesso e vittorioso sorriso

Sono in Piazza Roma, l’aria gelida accarezza ruvidamente il mio viso, ma il pensiero del suo caldo sorriso mi conforta, mi scalda.

Aej è una donna, è una madre, e come tale può vincere ogni sfida, vincere ogni avversità. Scrivere di una madre è come chiudere l'oceano in un barattolo. È un oceano la cui profondità va oltre la comprensione umana. L'amore in ogni relazione si può descrivere a parole, tuttavia l'amore di una madre è indescrivibile.

Ci sono cinque lettere per dire madre, ma dentro di essa è nascosto l'intero universo.

 AEJ e una grande Mama Grande donna.

Aftab Ahmed

Presidente Immigrati Cittadini Cremona

Giornalista/mediatore Culturale

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