L'Islam non è una religione di odio e violenza Lettera aperta di Aftab Ahmed (Cremona)
Al Presidente della Repubblica , al Primo Ministro Giuseppe Conte ,a Sua Santità Papa Francesco
Voglio esprimere la mia preoccupazione per le parole del presidente francese che hanno rischiato di creare divisioni tra i cittadini e di turbare i sentimenti religiosi di noi musulmani che viviamo in Italia Siamo milioni e milioni di persone di religione islamica e a cui lo Stato italiano ha dato il diritto di praticare la propria fede, di aprire centri, moschee e luoghi di culto e di preghiera, nel rispetto della diversità e in piena sicurezza.
Tra i musulmani che vivono in Italia un milione è rappresentato da cittadini italiani, e tutti sono concordi nel chiedere al Governo di garantire a noi pace, rispetto e tranquillità.
E' vero che alcune persone di fede islamica possono deviare dall'idea di pace che la nostra religione persegue, e compiono atti contrari al vivere civile, ma questo non significa affatto che l'Islam è una religione di odio e violenza, al contrario.
Dio ha creato il mondo per la pace, tutte le religioni meritano lo stesso rispetto e noi pensiamo che dobbiamo favorire un dialogo tra di loro e non la contesa.
Ogni religione ha una linea invalicabile, superata la quale si rischia di fare del male e compromettere la convivenza con gli altri e con la società. Per noi musulmani tale linea è il rispetto per il profeta Muhammad, l'ultimo dei profeti dopo Adamo, Abramo, Gesù, Mosè.
Sono tutti messaggeri di Dio, e noi siamo obbligati a rispettarli sia come persone che per il messaggio divino che recano, a trattarli con onore.
Oggi in tutto il mondo stiamo lottando contro un pericolo globale, il coronavirus, ci sono state tante vittime come una guerra mondiale: è una situazione molto critica e non abbiamo certo bisogno di divisioni, come invece le parole del presidente francese sembrano a nostro avviso provocare.
Abbiano bisogno di unità e collaborazione tra i leader e tra le persone.
Rivolgo pertanto un appello al governo, alle rappresentanze consolari francesi per chiedere di favorire una maggiore prudenza e senso di responsabiltà, evitando parole pesanti per noi musulmani, che incoraggiano la divisione e l'incomprensione in un momento davvero non adatto ai conflitti religiosi.
Aftab Ahmed Cremona Italia
Esponente comunità Pakistana